Pavia, stop al contante per i ticket Oltre i 10 euro si paga col bancomat
Polemiche per la norma dell’Asst in vigore dal 1° luglio. «Penalizzati gli anziani»
Niente più denaro contante ma solo moneta elettronica per il pagamento dei ticket nei poliambulatori che fanno capo all’ Asst di Pavia e negli otto ospedali della provincia. Dal 1 luglio 2018 entrerà in vigore la nuova disposizione: carta e monetine potranno essere utilizzati solo per importi fino a 10 euro; oltre quella soglia occorrerà ricorrere ai bancomat o alle carte di credito. Una svolta che ha fatto storcere il naso a qualche pensionato alle prese con una rivoluzione inaspettata, finita anche sui banchi del Consiglio regionale della Lombardia con una mozione urgente presentata dal consigliere dei Cinque Stelle Simone Verni: «Per questioni di tempo la mozione che ho presentato martedì 12 giugno non è stata discussa, quindi ho chiesto un incontro entro la prossima settimana con il Direttore Generale dell’Asst di Pavia Michele Brait, per raggiungere un possibile accordo». I tre consiglieri pavesi — Roberto Mura (Lega), Ruggero Invernizzi (Forza Italia) e Giuseppe Villani (PD) — si sono uniti in un fronte comune con il collega grillino per portare avanti la causa del territorio, auspicando almeno nell’innalzamento della soglia da 10 a 25 euro.
«Una svolta che guarda al futuro e in linea con le disposizioni europee in materia di digitalizzazione, che ha già dato frutti positivi a seguito della sperimentazione biennale dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale pavese», ha spiegato Michele Brait, direttore generale dell’Asst pavese: «Abbiamo già collaudato il meccanismo in due strutture, all’ospedale di Broni e allo sportello pneumotisiologico di viale Gorizia a Pavia . A parte una decina di fisiologiche lamentele in due anni, non abbiamo riscontrato grosse difficoltà da parte dell’utenza, anche la più anziana».
È vero che la maggior parte degli over 70, per esenzioni derivanti da patologie o reddito, non paga il ticket, molte delle prestazioni sanitarie superano però la quota dei 10 euro e c’è chi teme disagi su larga scala quando la regola verrà applicata a tutti i presidi: gli ospedali-hub di Voghera e Vigevano, gli sportelli ospedalieri di Stradella, Varzi, Casorate, Mede, Mortara, l’ex Arnaboldi di Broni, i poliambulatori di Corteolona, Vidigulfo, Certosa di Pavia, e i tre presidi di Pavia (viale Golgi, viale Gorizia, viale Indipendenza).
«Abbiamo deciso di introdurre questa regola per andare a ridurre il rischio di furti e rapine, più elevato se nelle casse degli sportelli il denaro liquido è maggiore — continua Brait —. A livello europeo, la Direttiva 2007/64/Ce anche nota come Psd (Payment service directive), si pone l’obiettivo di stimolare l’utilizzo di strumenti elettronici e innovativi di pagamento per ridurre costi ed avere la tracciabilità dei pagamenti».
Ma l’abitudine alle care, vecchie banconote è difficile da superare, sempre apprezzate anche a fronte della sbandierata sicurezza e della comodità delle nuove forme di pagamento: «Mia madre ha 76 anni e non ha il bancomat; non l’ha mai voluto anche se a mio avviso è molto più sicuro — commenta Daniela, una signora pavese in coda davanti allo sportello —. La difficoltà non sarà tanto inserire il pin, ma gestire codici e ricevute». Certo, perché in diversi casi bisognerà digitare il codice della patologia di cui si soffre, e presentarsi sempre ai cup esibendo la ricevuta dell’avvenuto pagamento. Tutte queste procedure secondo l’opinione di molti ridurrebbero l’autonomia dei pensionati, che per cavarsela saranno costretti a chiedere a figli e parenti di destreggiarsi al posto loro.
«A casa nostra siamo alle prese con due coetanei ottantenni molto diversi — commenta Luciano —. Mio suocero se la cava egregiamente da solo: ha il bancomat e ci paga già visite ed analisi; mio padre, invece, ha bisogno di essere accompagnato. Per alcuni non sarà un grosso ostacolo, per altri sì e sarà difficile insegnargli o rendergli abituale il meccanismo».
Aspettando di conoscere se l’incontro tra i consiglieri regionali e il direttore generale dell’Asst possa portare agli auspicati ulteriori cambiamenti nel pagamento dei ticket, l’azienda ha previsto altri metodi che potrebbero essere in grado di agevolare l’utenza più anziana, come l’assegno bancario o circolare, il bollettino e il vaglia postale. Per i più tecnologici, invece, ci sarà presto la possibilità di pagare i ticket anche online.
Le reazioni Una mozione contro il provvedimento è già stata presentata al Consiglio regionale