Spese mediche, studio e viaggi in edilizia il welfare è cementato
Cape e Eseb hanno messo in pratica la mutualità che da 70 anni caratterizza il settore
C’è chi attua il welfare aziendale, chi sta pensando di inserirlo nei contratti e chi, in silenzio, lo pratica da 70 anni. Sono gli enti bilaterali dell’edilizia Cape (Cassa paritetica edile) ed Eseb (Ente sistema edilizia Brescia) che in questi anni hanno tradotto nella pratica quotidiana la mutualità che caratterizza da sempre il settore. E se i «grandi» numeri raccontano di tredicesime e ferie pagate ai muratori per quasi 300 milioni di euro negli ultimi 10 anni, di indennità per anzianità di servizio per oltre 92 milioni o dei 22 milioni accantonati per il fondo di previdenza complementare, a spiegare cosa è il welfare degli edili sono altri numeri.
Sono i 5 milioni dati a circa 31.700 dipendenti per visite oculistiche o gli oltre 13 milioni con i quali sono potuti andare in vacanza nelle colonie estive 32.700 ragazzi o i 40.700 lavoratori e loro famigliari che hanno potuto affrontare con maggiore serenità le spese dentistiche (27 milioni e 800 mila euro). Ma non solo. Il sistema edile bresciano garantisce infatti aiuti ai dipendenti per lo studio dei figli con rimborsi per spese didattiche o assegni di studio. All’Eseb invece è affidato il compito di «formare» i lavoratori ed anche in questo caso a parlare sono soprattutto i numeri. Negli ultimi 5 anni sono stati erogati 1.525 corsi per un totale di quasi 60 mila ore di formazione e con la partecipazione di 23.607 lavoratori. «Se si considera che gli addetti all’edilizia nel bresciano sono circa diecimila – ha ricordato il presidente Deldossi – mediamente, ogni anno, oltre la metà partecipa ai momenti formativi contribuendo a garantire addetti preparati e qualificati». Soprattutto in tema di sicurezza. «Fondamentale soprattutto oggi dove nei cantieri si vedono meno muratori e tanta tecnologia» ha sottolineato Roberto Bocchio (Cisl) che lascia la Cape dopo due anni di vicepresidenza. Il suo successore Ibrahima Niane, ha ricordato invece il «nuovo ruolo svolto dalla scuola edile che oltre a formare, favorirà anche l’intreccio tra domanda e offerta di lavoratori». Pragmatica la posizione di Raffaele Merigo (Uil), vicepresidente Eseb: «Il nostro sistema di welfare va salvaguardato perché funziona».
Per conoscere e studiare le iniziative che in questi anni sono state messe in campo dai due enti come, ad esempio, il protocollo sulla sicurezza, il Campus Edilizia o il più recente «Check» (il sistema creato per rendere più semplice e trasparente la gestione dei cantieri) che in tre mesi ha visto l’iscrizione di 1.170 cantieri, stanno arrivando delegazioni da tutta Italia. «Per festeggiare i 70 anni di un sistema che funziona e dare visibilità a chi è sempre stato corretto e quindi iscritto alla Cape — ha precisato il suo presidente Fabio Rizzinelli — abbiamo organizzato per venerdì prossimo una festa all’auditorium Eseb».