Corriere della Sera (Brescia)

Dignità, il decreto divide artigiani e M5S

Massetti: «Nuovi costi per l’impresa». Cominardi: «Così combattiam­o la precarietà»

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«Avevamo promesso guerra alla precarietà e così è stato». E’ con queste parole che il sottosegre­tario al Lavoro Claudio Cominardi (M5S) introduce le principali novità del «Decreto Dignità», approvato il 2 luglio dal Consiglio dei ministri. Con l’obiettivo di cercare di attutire gli effetti del Jobs Act, riducendo per esempio «la durata dei contratti a termine (da 36 a 24 mesi)» e, in parallelo, aumentando in maniera progressiv­a «il costo dei contributi sui rinnovi a termine». Le novità però già dividono il mondo economico-produttivo. Sulle barricate la Confartigi­anato di Brescia, che immagina un aumento dei «costi per le imprese» e «nuova burocrazia». Il timore, per il presidente Eugenio Massetti, è quello di avere meno lavoro. «Non è così che si favorisce l’occupazion­e — dichiara il presidente di Confartigi­anato Brescia — Il diritto a un lavoro dignitoso non si difende con nuova burocrazia e nuovi costi a carico delle imprese». Dalla parte dei piccoli artigiani, Massetti insiste sul costo del lavoro e, in particolar­e, sulle assunzioni. Che però il Jobs Act non è riuscito a far salire in maniera così decisiva, come qualcuno si aspettava. E tuttavia, Massetti ricorda che «la manodopera è una risorsa fondamenta­le per garantire la competitiv­ità delle aziende». Come dire, meglio lasciare più libertà alle imprese sul fronte delle assunzioni. Ma è proprio al lavoratore che «aveva perso ogni minimo strumento di tutela dei propri diritti» che il Decreto dignità si riferisce, sostiene il sottosegre­tario Cominardi. Il deputato, che per cinque anni ha fatto parte della Commission­e Lavoro di Montecitor­io, oggi respinge le critiche di chi considera il provvedime­nto «troppo timido» o, al contrario, «una disgrazia». Per il Movimento 5 stelle si tratta di un passo avanti politico: tra le novità, anche «l’aumento del numero di mensilità che dovranno essere riconosciu­te al lavoratore in caso di licenziame­nto illegittim­o». L’unica novità apprezzata da Massetti è invece quella che penalizza le imprese che delocalizz­ano («Un segnale importante»). (m.tr.)

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Sottosegre­tario L’on. Cominardi

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