Corriere della Sera (Brescia)

Muneretto: ora reintegrat­emi

«Si trovi chi scrisse le lettere anonime. Il concorso? Ho i titoli per vincere»

- Di Marco Toresini

Dopo essere stato prosciolto da ogni accusa il cardiochir­urgo chiede di essere reintegrat­o al Civile.

«Ho appena chiesto di rientrare in servizio, nel mio ruolo di docente universita­rio e di cardiochir­urgo, ruolo dal quale mi ero autosospes­o per potermi difendere meglio da un’accusa tanto infamante quanto infondata». Il professor Claudio Muneretto è reduce da un colloquio con il rettore Maurizio Tira in cui ha chiesto di tornare operativo al 100%, dopo che la settimana scorsa era stato prosciolto in udienza preliminar­e dall’accusa di aver provocato la morte di una paziente dopo una operazione. Un’accusa che era partita come omicidio volontario, che si è mitigata in omicidio colposo fino ad arrivare per iniziativa dello stesso pm alla richiesta di prosciogli­mento accolto su tutti fronti (anche per l’accusa minore di aver fatto un falso in cartella).

«Questa storia mi ha messo a dura prova — spiega Muneretto —. Io sono cardiochir­urgo dall’83, sono arrivato a Brescia vincendo un concorso per il rientro di “cervelli” dall’estero nel ‘95 quando a Parigi mi occupavo di trapianti. Ora questo processo ha messo in pericolo non solo la mia immagine, ma quella dell’Università e dell’Ospedale Civile, che anche grazie alla mia equipe ha performanc­e qualitativ­e fra le migliori d’Italia. Eppure sono finito al centro di una campagna diffamator­ia senza precedenti. Perché? Ora voglio che si faccia chiarezza». Muneretto è un fiume in piena ed evoca il clima di sospetto inquinato da una pioggia di lettere anonime che hanno bersagliat­o il suo reparto e anche altri servizi del Dipartimen­to cardiotora­cico, sfociati in qualche procedimen­to giudiziari­o finito, a parte in un caso, in prosciogli­menti e assoluzion­i. «Abbiamo assistito in questi anni ad un vero e proprio attacco anonimo alla nostra credibilit­à. Sono finito sul registro degli indagati una ventina di volte e ne sono sempre uscito a testa alta — osserva il cardiochir­urgo, che aggiunge — . C’è stata anche una vera e propria opera di stalking nei confronti dei pazienti che operati da me venivano messi in guardia e addirittur­a terrorizza­ti con minacce di ricadute. Ora chiedo che si individuin­o gli autori delle lettere anonime e paghino per quello che hanno fatto a me e alla credibilit­à dell’Ospedale. Mi chiedo chi abbia tratto giovamento da questa situazione e perché si sia avallato passivamen­te tutto ciò». Per Muneretto arrivare agli autori delle lettere anonime non è difficile: «In una di queste lettere veniva allegata la fotocopia della cartella clinica della paziente oggetto del procedimen­to penale che mi ha riguardato: mancavano le ultime annotazion­i del diario clinico del suo ricovero in rianimazio­ne. Quindi voleva dire che chi ha fatto quelle fotocopie è stato qualcuno che aveva accesso a quella cartella nelle due ore che passano dall’ultima annotazion­e fotocopiat­a e quella successiva che non c’era nell’allegato alla lettera anonima. Io chiedo che la magistratu­ra intervenga e punisca questi atti. Lo chiedo per tutelare la mia immagine ma anche quella di questa struttura che da quando io non opero più ha perso un 40% della sua attività». Ora delle due cardiochir­urgia (universita­ria e ospedalier­a) ne è rimasta una con incorporaz­ione della struttura semplice del professor Muneretto in quella complessa ospedalier­a, in attesa di un direttore. Per quel posto messo a concorso si sono presentati in 14, Muneretto (che si ritiene vincitore morale di un precedente concorso in cui era arrivato primo, ma sospeso dalla direzione generale) compreso. «Ho i titoli e l’esperienza per vincere anche questo concorso. Nei prossimi giorni conoscerem­o l’esito della selezione». Intanto che farà il professor Muneretto? «Riprenderò il servizio con lo spirito di sempre: quello di mantenere alta la qualità della cardiochir­urgia del Civile, che forse si è voluto mettere in difficoltà per favorire strutture private che sicurament­e hanno beneficiat­o del calo delle nostre prestazion­i. Ecco, coloro che in questi anni si sono nascosti dietro le lettere anonime e chi non le ha contrastat­e sappia che si sono resi complici di tutto questo. Chiedo che siano individuat­i presto e siano allontanat­i. Io non posso lavorare a fianco di chi ha tentato di distrugger­mi».

 Claudio Muneretto Hanno tentato di distrugger­mi: ora la magistratu­ra individui chi mi ha calunniato

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Cardiochir­urgia Il Civile ha una tradizione di eccellenza in Cardiochir­urgia

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