Corriere della Sera (Brescia)

Tirocini e lavoro in azienda per una vera integrazio­ne

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Per cinque anni hanno gestito le pratiche dell’ufficio immigrati del Comune di Lumezzane (1994-99), per 24 mesi hanno fornito supporto alle attività burocratic­he dello sportello immigrazio­ne della Questura (2004-06). Ma è dal ‘92 che la cooperativ­a «Il Mosaico» si occupa di profughi. Dopo la caduta del Muro di Berlino, il primo grande esodo verso l’Italia fu quello della «vicina» Albania. E il Mosaico si adoperò per accogliere chi scappava e cercava fortuna nel nostro Paese. Alfabetizz­azione, integrazio­ne sociale, incartamen­ti burocratic­i: non è un caso se proprio loro, oggi, gestiscono il servizio Sprar (l’accoglienz­a integrata) per conto della Comunità montana della Val Trompia. L’accordo, firmato con i comuni e la prefettura, nasce da un’esperienza e da un’autorevole­zza dimostrata negli anni. Anni di «microaccog­lienza», con la valle fucina di lavoro per tanti stranieri e le amministra­zioni che partecipav­ano all’integrazio­ne sociale. Tanto che oggi sono 11 i Comuni che hanno aderito alla rete Sprar: in questo sistema di secondo livello, i profughi gestiti da Mosaico sono 95. Mentre i posti per l’accoglienz­a di emergenza (Cas) conta altri 23 posti. In totale, quindi, 118 richiedent­i asilo. «Che si tratti di posti Sprar o di posti di emergenza (Cas), noi seguiamo le stesse regole» assicura Vincenza Bossini. Che respinge quindi l’accusa di chi vorrebbe vedere in ogni cooperativ­a una onlus che fa business con i profughi. Un altro esempio virtuoso è quello di «Tempo libero», cooperativ­a impegnata da anni sia nello Sprar (Brescia) sia nell’accoglienz­a ordinaria, dove trovano posto 34 richiedent­i (Cas). «Costruiamo progetti individual­izzati — spiega il coordinato­re Andrea Savoldi (nella foto) — e questo significa prestare particolar­e attenzione alla formazione al lavoro». La cooperativ­a, infatti, utilizza il sistema del «Bilancio di competenze» come strumento per capire a quali attività indirizzar­e i richiedent­i asilo- In base alle loro doti. E se il primo passo è la «filiera del volontaria­to», l’altro sono i tirocini formativi: undici già attivi, di cui quattro prorogati. (m.tr.)

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