Corriere della Sera (Brescia)

Nove performer e la lotta per la vita

- Valeria Crippa

La pietà uccide, rendendo la nostra debolezza ancora più fragile. E’ la frase di Honoré de Balzac che Balletto Civile ha scelto per svelare il cuore di «Bad Lambs», spettacolo ideato, diretto e coreografa­to da Michela Lucenti nel 2017 al festival Oriente Occidente di Rovereto che approda, martedì 10 alle 21.45, all’ex Paolo Pini (via Ippocrate 45, tel. 02.66200646, biglietti 13 €) per la rassegna «Da vicino nessuno è normale». Chi sono, dunque, gli agnelli cattivi evocati dal titolo? Sono quella parte di umanità che ha dovuto affrontare il dolore di una perdita e si è reinventat­a attraverso una trasformaz­ione: ne è specchio il gruppo di danzatori diversamen­te abili che si è saldato, per l’occasione, al nucleo storico di Balletto Civile, innescando un confronto inedito sul modo di reagire, insieme, alla scena. La traccia drammaturg­ica di Carlo Galiero disegna una storia di ordinaria crudeltà umana: un incidente stradale si insinua e deflagra in una vita. Dopo quel momento, nulla è più come prima, benché resti nel sopravviss­uto la memoria fantasmati­ca di un corpo integro. Attraverso i nove performer, «Bad Lambs» prova a tradurre la morte in una liturgia di movimenti possibili, mentre le note stonate della vita si accordano in un’armonia conquistat­a e il gesto poetico eleva ad arte lo sgarbo del destino.

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Simboli Una scena di «Bad Lambs»

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