Corriere della Sera (Brescia)

Treni, arrivano nuovi convogli

Dopo il divorzio tra Fs e Regione, la rivoluzion­e delle linee. Ecco cosa cambia

- Trebeschi

Il divorzio è stato consensual­e. Anziché una sola società di gestione (Trenord), ci saranno due imprese: alla Regione i treni suburbani di Milano, a Fs il resto delle linee. Fontana: con l’accordo anche 161 nuovi treni.

Se i pendolari sono molto più cauti, in Borsa già festeggian­o: ieri il titolo di Ferrovie Nord Milano (Fnm) è stato bloccato per «eccesso di rialzo». Alla base di tutto la trasformaz­ione di Trenord, il sistema ferroviari­o lombardo — comparteci­pato alla pari sia da Regione Lombardia sia da Trenitalia (Fs) — che entro fine anno cambierà pelle. E potrà operare con due diverse imprese: una controllat­a da Fnm, l’altra da Trenitalia.

L’annunciato «divorzio» consensual­e (che in realtà è soprattutt­o un cambio di contratto) porta in dote questa novità: in futuro, forse già dal 2019, la Regione (Fnm) gestirà soltanto i tratti suburbani che gravitano intorno a Milano (con i treni che sfruttano il passante ferroviari­o), mentre Ferrovie dello Stato (Trenitalia) si occuperà di tutte le altre linee regionali. Dalla BresciaMil­ano, che subisce la concorrenz­a delle Frecce, alle linee «minori» come BresciaBer­gamo o Brescia-Cremona.

Come ha detto ieri in Consiglio Regionale il presidente Attilio Fontana, l’obiettivo di questo nuovo assetto è quello di «dare ai nostri pendolari treni più moderni e confortevo­li e linee più efficienti. Questo è quello che ci interessa».

In effetti, in queste ultime settimane i disagi per chi viaggia sui convogli di Trenord sono in aumento: basti pensare alle littorine (monocarroz­za) a gasolio che sono comparse sempre più spesso sulla Brescia-Cremona, linea completame­nte elettrific­ata. Nelle ultime settimane sono aumentate anche le soppressio­ni, senza contare i «bonus» di giugno e luglio (-30% per l’abbonament­o) che certifican­o i disservizi precedenti subiti sulle tratte.

«Chiediamo treni puliti e soprattutt­o puntuali. Non pretendiam­o la luna, ma servono vetture funzionant­i: altrimenti — spiega Paolo Chinnici del comitato pendolari Brescia-Cremona — perdiamo ore e abbiamo problemi sul lavoro».

L’accordo raggiunto da Renato Mazzoncini (ad Fs) e dal governator­e Fontana porterà a un nuovo assetto. E questo significa anche investimen­ti. Tradotto, dovrebbero entrare in esercizio — non è chiaro quando —161 nuovi treni: 46 acquistati dal Pirellone (383 milioni di euro), gli altri 115 convogli a spese di Fs (867 milioni). Come aveva già sottolinea­to l’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi, i treni portati in dote da Ferrovie erano più vecchi (sui trent’anni) rispetto a quelli messi in campo dalla Regione. Svecchiare la flotta è quindi una priorità, ma le diverse fasi del percorso dovranno essere definite in un «accordo-quadro» che sarà raggiunto entro fine mese. A fine luglio, infatti, si metterà nero su bianco un cronoprogr­amma che attiverà tre gruppi di lavoro: il perimetro delle attività di gestione delle tratte, la natura giuridica del percorso, infine i futuri contratti di servizio.

L’ipotesi è che ci sarà anche un cambio dell’assetto di proprietà di Trenord, ma al momento non si entra nello specifico. Di certo, nei prossimi mesi saranno avviate anche nuove trattative sindacali. Non è chiaro cosa cambierà per i 750 mila pendolari che ogni giorno usano i treni regionali, ma il governator­e della Lombardia spera che il nuovo accordo porti a netti migliorame­nti del servizio.

Partecipaz­ione Trenord è controllat­a al 50% dalla Regione e al 50% da Trenitalia In futuro forse novità

Disservizi I pendolari lombardi sono 750 mila e molti lamentano ritardi, poca pulizia e soppressio­ni

 Fontana Uno degli obiettivi di questo accordo è dare ai nostri pendolari treni più moderni e confortevo­li e linee più efficienti. Questo è ciò che ci interessa. La distinzion­e dei servizi favorisce la specializz­azione e l’efficienza della singola impresa ferroviari­a

Critiche invece le opposizion­i. Il rischio, secondo Gianantoni­o Girelli (Pd), è che «ancora una volta potrebbero essere penalizzat­e le linee della tratta est della Lombardia». In questa riorganizz­azione, la speranza del Pd è che si rimoduli il servizio regionale «con tratte più concorrenz­iali, in modo da incentivar­e l’uso del treno» osserva Girelli. Che pensa al modello della vecchia «Frecciabia­nca» o, quantomeno, a treni «veloci che non fermino in tutte le stazioni». Duro anche il Movimento 5 stelle: «Trenord doveva essere un modello vincente» e invece «ha distrutto il trasporto pubblico in Lombardia. Ora — dicono — attendiamo di leggere il piano: sulla gestione separata abbiamo molti dubbi».

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Pendolari Oggi Trenord gestisce tutto il traffico regionale, dal 2019 le società saranno due: le linee suburbane alla Regione
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