Corriere della Sera (Brescia)

Brescia, si riparte Silenzio e lavoro: la ricetta di Suazo

Il raduno delle Rondinelle Circa 70 tifosi al San Filippo per il primo giorno di scuola Poche le bollicine, ma l’addio di Caracciolo sembra ormai metabolizz­ato: partenza soft

- Di Luca Bertelli

Una settantina di tifosi, curiosi per il ritorno di Morosini e per il debutto da allenatore di Suazo, ha accolto la squadra nel primo giorno di scuola al San Filippo. Assente il presidente Cellino, alle 16.32 è stato il direttore generale Marroccu a dare il via alla stagione con un discorso al gruppo riunito in mezzo al campo. I giocatori convocati sono 24, incluso Tonali che oggi partirà però da Venezia alla volta di Helsinki per l’Europeo Under 19. Subito il pallone al centro della preparazio­ne in un clima quasi ovattato. Di Spalek il primo gol.

Massimo Cellino, il grande assente di giornata, crede ai segni del destino. Quando avrà saputo che il primo gol non ufficiale della stagione, nella partitella conclusiva del primo allenament­o al San Filippo, l’ha segnato Nikolas Spalek, il suo pupillo per eccellenza (per la tribuna cui fu obbligato a Vercelli, Roberto Boscaglia e tutto l’asset dirigenzia­le scrissero la parola fine alla loro esperienza a Brescia), avrà forse fatto un mezzo sorriso. L’anno zero delle Rondinelle, parole sue, ha preso il via. È stata già allestita una squadra che può pensare a lottare per la Serie A, questi non sono pensieri (almeno pubblici) presidenzi­ali ma è il passaparol­a comune dei circa 70 tifosi presenti al primo giorno di scuola. Non un raduno frizzante, le bollicine non ci sono state. Nessun coro, solo qualche incitament­o particolar­e a Leonardo Morosini, il più atteso (per ora). Una giornata da zero a zero, da pareggio senza acuti, che lascia contenti tutti: l’addio a Caracciolo al momento sembra passato in secondo piano, lo scetticism­o su Suazo è per forze di cose congelato, la squadra — trainata dai «senatori» Gastaldell­o, Torregross­a e Dall’Oglio — ha così lavorato in silenzio alternando subito l’amato pallone al lavoro aerobico, condotto dal preparator­e atletico Marco Barbieri, un ex della Feralpisal­ò così come il vice Cesare Beggi.

Due scelte del direttore generale Francesco Marroccu, che alle 16.32 ha tenuto un breve discorso a tutta la squadra riunita in cerchio sul campo centrale di via Bazoli, staff tecnico incluso. Di parole, sul campo, ve ne sono state poi poche. L’approccio dell’honduregno, che ha cercato subito di coinvolger­e al massimo tutto lo staff, dagli assistenti ai magazzinie­ri, è stato molto soft. Qualche chiacchier­a personale l’ha riservata solo a Sandro Tonali, arrivato a salutare i compagni nell’ultimo giorno di riposo concesso dal ct Nicolato prima della partenza per l’Europeo Under 19, al via lunedì prossimo in Finlandia. Poche indicazion­i, nessun «urlaccio» alla Boscaglia, ma è parsa ben chiara la volontà di imprimere già in partenza delle chiare idee di gioco nella testa dei suoi: possessi a due tocchi, la palla che deve scorrere veloce, i portieri (fatta eccezione per Minelli, che ha lavorato da solo con il preparator­e Avramov) coinvolti nel lavoro con il pallone e obbligati ad essere attori protagonis­ti nella manovra con i piedi in attesa di diventarlo con le mani. Suazo, l’unico a indossare il cappellino, ha scelto di muoversi da regista basso per la sua prima uscita, lontano da quel ruolo di bomber che fu suo nella carriera da calciatore. Come era già apparso chiaro negli ultimi giorni, ha avuto a disposizio­Gagno, ne una rosa dai numeri (24 gli effettivi) contenuti, da pre campionato avanzato: nessun casting è in corso, le decisioni le ha prese a tavolino la società. A casa quindi, pur essendo ancora sotto contratto, sei giocatori: i portieri Pelagotti e i difensori Nicola Lancini, Longhi, Semprini e Boniotti. Ripensando al Brescia extralarge partorito dal mercato a due velocità — coinciso con il cambio ai vertici della società — dell’anno scorso, con 38 effettivi a disposizio­ne per tutto il girone d’andata, è già una bella sforbiciat­a e un vantaggio temporale e numerico da sfruttare rispetto alle dirette concorrent­i.

La campagna acquisti non è tuttavia affatto conclusa: oltre all’operazione Donnarumma, Cellino conta di chiudere con un difensore e un centrocamp­ista titolare d’alto livello. L’identikit di quest’ultimo porta a Manuel Scavone, leader del Parma neopromoss­o in Serie A, duttile tatticamen­te e soprattutt­o in scadenza di contratto. Da oggi, intanto, doppie sedute di lavoro. Al mattino la squadra verrà divisa in due gruppi, nel pomeriggio l’allenament­o collettivo: l’orario muterà ogni giorno per sfuggire alla morsa del caldo. Il meteo in casa Brescia, tuttavia, per ora è sereno. Variabile. La dura legge del calcio estivo.

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 ?? Bentornato a casa ?? Leonardo Morosini, 22 anni, in prima fila insieme ai compagni ritrovati (Morgano/LaPresse)
Bentornato a casa Leonardo Morosini, 22 anni, in prima fila insieme ai compagni ritrovati (Morgano/LaPresse)
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