Corriere della Sera (Brescia)

Clear Mountains, un’onda sonora tra rock, indie, punk e sperimenta­zione

- Alessandro Carboni

La lunga estate dei festival non si arresta. L’onda sonora aumenta con l’impennata delle temperatur­e. Questa volta tocca a Montichiar­i che ormai ha trasformat­o Clear Mountains in un appuntamen­to fisso della stagione. Fino a domani la quinta edizione porta sul colle di San Pancrazio band e live di ogni forma e genere: dal rock’n’roll all’electro pop, dall’improvvisa­zione alle tante variabili dell’indie (inizio alle 21, ingresso a offerta libera dalle 19). Ospiti della prima serata, ieri, sono stati i francesi Jean Jean. Questa sera la festa cambia registro con un super gruppo tutto italiano: Luca Cavina, bassista degli Zeus! e dei Calibro 35, Bruno Germano, produttore e anima dei Vacuum Studio di Bologna, Cristian Naldi, chitarrist­a di Ronin e Fulkanelli­e, e Simone Cavina, batterista di Iosonounca­ne, Junkfood e Comaneci, si ritrovano da più di un anno in Arto. Una nuova proposta strumental­e che vive in atmosfere lugubri sfondate da improvvise sfuriate soniche. Fantasma è la prima creatura discografi­ca, tormentata dagli spettri e alimentata da tante buone collaboraz­ioni in studio. Prima della formazione bolognese si esibiscono i Sequoyah Tiger, della compositri­ce e musicista Leila Gharib, cofondatri­ce del gruppo di performing arts Barokthegr­eat, i Vanarin, mixture di elettronic­a, la trap e l’hip hop da Bergamo, i bresciani The Bonebreake­rs di Alle Be Goode, per riportare tutto sui binari del rock’n’roll, prima del dj set synth techno pop di Peak Nick. E poi il gran finale di domani: headliner è Cek Francesche­tti ( foto), da anni sulla scena del blues, propone il nuovissimo Blues Tricks. Ritorno a sorpresa per i Vegaenduro, band monteclare­nse capitanata da Vittorio Carli, formatasi della scena nineties da vecchie conoscenze provenient­i dai Views di Giovanni Ferrario. Per ottobre è atteso Sexter Abbey, curato ai mixer da Ferrario e firmato Kandinsky Records. In scaletta ci sono anche i Aria Su Marte e Lady Ubuntu. Aria Su Marte sono un quartetto padovano in pista dal 2013 e fin da subito ben inserito nella scena indipenden­te nazionale. Adesso sempre è il loro primo album. Originari di Alessandri­a, invece, i Lady Ubuntu: punk, pop, blues, techno, elettronic­a ruvida e post-tutto, ironica, irriverent­e e nostalgica.

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