Clear Mountains, un’onda sonora tra rock, indie, punk e sperimentazione
La lunga estate dei festival non si arresta. L’onda sonora aumenta con l’impennata delle temperature. Questa volta tocca a Montichiari che ormai ha trasformato Clear Mountains in un appuntamento fisso della stagione. Fino a domani la quinta edizione porta sul colle di San Pancrazio band e live di ogni forma e genere: dal rock’n’roll all’electro pop, dall’improvvisazione alle tante variabili dell’indie (inizio alle 21, ingresso a offerta libera dalle 19). Ospiti della prima serata, ieri, sono stati i francesi Jean Jean. Questa sera la festa cambia registro con un super gruppo tutto italiano: Luca Cavina, bassista degli Zeus! e dei Calibro 35, Bruno Germano, produttore e anima dei Vacuum Studio di Bologna, Cristian Naldi, chitarrista di Ronin e Fulkanellie, e Simone Cavina, batterista di Iosonouncane, Junkfood e Comaneci, si ritrovano da più di un anno in Arto. Una nuova proposta strumentale che vive in atmosfere lugubri sfondate da improvvise sfuriate soniche. Fantasma è la prima creatura discografica, tormentata dagli spettri e alimentata da tante buone collaborazioni in studio. Prima della formazione bolognese si esibiscono i Sequoyah Tiger, della compositrice e musicista Leila Gharib, cofondatrice del gruppo di performing arts Barokthegreat, i Vanarin, mixture di elettronica, la trap e l’hip hop da Bergamo, i bresciani The Bonebreakers di Alle Be Goode, per riportare tutto sui binari del rock’n’roll, prima del dj set synth techno pop di Peak Nick. E poi il gran finale di domani: headliner è Cek Franceschetti ( foto), da anni sulla scena del blues, propone il nuovissimo Blues Tricks. Ritorno a sorpresa per i Vegaenduro, band monteclarense capitanata da Vittorio Carli, formatasi della scena nineties da vecchie conoscenze provenienti dai Views di Giovanni Ferrario. Per ottobre è atteso Sexter Abbey, curato ai mixer da Ferrario e firmato Kandinsky Records. In scaletta ci sono anche i Aria Su Marte e Lady Ubuntu. Aria Su Marte sono un quartetto padovano in pista dal 2013 e fin da subito ben inserito nella scena indipendente nazionale. Adesso sempre è il loro primo album. Originari di Alessandria, invece, i Lady Ubuntu: punk, pop, blues, techno, elettronica ruvida e post-tutto, ironica, irriverente e nostalgica.