Tra Lynch e la psichedelia, i versi di Fumaretto e del suo doppio
La Latteria Molloy riapre ufficialmente la stagione musicale. A partire da stasera prende il via un mese di eventi speciali tutti a ingresso gratuito. A tagliare il nastro di avvio saranno i Dunk, nuovo progetto dei fratelli Giuradei dove batteria, voce e chitarra si fondono nei testi lirici e visionari di Ettore Giuradei. Durante il live verranno presentati i prezzi dell’omonimo album uscito lo scorso inverno. A seguire, direttamente dalla consolle di Rehab, i dj set a cura dei Lazy Dogs (alle 21.30, ingresso gratuito). Ad anticipare la serata il concerto di Elia Billoni, esegeta ufficiale del fantomatico e misterioso poeta Dino Fumaretto. Un concerto all’insegna dei classici del repertorio «fumarettiano», ma con qualche sorpresa in serbo. «Presenterà un repertorio di vecchi brani più un ep sperimentale, Sotto Assedio», riferisce Billoni per conto di Fumaretto, «si tratta di un ep un po’ sfortunato perché circa due anni fa sono state rubate tutte le copie… E tutta la strumentazione che era insieme a quelle copie. A parte questo, sarà un concerto in versione classica con qualche sorpresina col piano».
Per esempio?
«L’idea è quella di creare un live un po’ psichedelico e di “dilatare” un po’ il tempo. Con psichedelico intendo un po’ più scuro, più algido, più kraut rock. Potremmo dire che si tratta di una forma canzone alla Lynch, perché i nostri riferimenti sono principalmente cinematografici».
C’è qualcosa di cinematografico anche nei testi?
«I testi sono caustici. È vero, c’è del senso dell’umorismo, ma molto spesso va a braccetto col comico. Ci piace il tragicomico e giocare con tutto quello che c’è di grottesco nel comico».
Cosa dice Fumaretto del rapporto simbiotico di Billoni col suo pianoforte?
«Credo che ormai non ci faccia più caso. Elia il piano non lo suona benissimo. Anzi, a dire la verità lo suona malino. Non ha un vero e proprio amore per lo strumento anche se ha frequentato per qualche anno il conservatorio. È come se non si fosse mai applicato veramente. Più che suonare il piano lo percuote, ha un approccio un po’ punk e lo usa come uno strumento percussivo. Insomma, gli lascio i lividi».
Fumaretto sta lavorando a qualcosa di nuovo?
«Sta terminando l’album nuovo, il più ricco fra quegli fatti fino ad adesso: conta il supporto di molti artisti».