Lega, parla Volpi «Il Governo? Durerà 5 anni»
Brescia, la priorità: «Ridurre di un punto la disoccupazione»
«L’Italia deve guardare alla Gran Bretagna come a un partner strategico». Lo dice Raffaele Volpi, la «sentinella» padana sul mediterraneo: il sottosegretario (bresciano) alla Difesa parla di governo, politica estera e Brescia.
Un padano a sentinella del Mediterraneo. Un cattolico pacifico a occuparsi di alcune delle armi più sofisticate (e letali) che oggi siano in dotazione agli uomini in divisa. Uno che da ragazzo militava nel movimento giovanile dc del Veneto (osservanza bisagliana) e oggi, in rappresentanza della Lega, siede in un posto di governo che è stato occupato, in passato, nientemeno che da Aldo Moro.
Il governo legastellato ammette anche storie simili. Storie come quella dell’onorevole Raffaele Volpi da Palazzolo che alla terza legislatura da parlamentare (Camera, Senato, Camera) è stato nominato sottosegretario alla Difesa, parigrado con Angelo Tofalo del M5S: al bresciano la delega per Marina ed Esercito, al grillino Aviazione e Carabinieri, entrambi a riferire alla ministra Elisabetta Trenta.
L’ufficio di Volpi è al secondo piano del Palazzo della Marina (a metà fra il liberty e l’assiro-monumentale) sul lungotevere delle Navi. Al portone d’ingresso fanno da sentinelle le immense ancore della Viribus Unitis e della Tegethoff, le corazzate austriache vittime degli italiani nella Prima Guerra mondiale: affondata la prima, preda di guerra la seconda. Fu il fascismo a volere l’immenso edificio costruito fra il 1928 e il ‘32: Mussolini stesso fu, ad un certo punto, ministro della Regia Marina. Il suo ufficio era nella sala dei marmi in cui campeggia un grande tavolo intarsiato di pietre variopinte retto da fasci littori. Volpi ne ha preferito uno più discreto, due stanze più in là, tanto ampio però che potrebbe atterraci un elicottero. L’allergia leghista ai tricolori è un ricordo del passato: quello che Volpi esibisce con maggiore orgoglio all’ingresso del suo studio è del San Marco, lacero per gli strappi riportati sul Piave, a difesa di Venezia dopo Caporetto.