Manifattura 4.0 e benessere
Le priorità per Marco Bonometti al World Manufacturing Forum di Cernobbio
Per Marco Bonometti la manifattura deve puntare al tecnologico, ma senza perdere di vista l’uomo.
Brescia è una provincia a vocazione manifatturiera. È un dato di fatto difficile da contraddire così come il World Manufacturing Forum è un l’evento internazionale dedicato al settore nel quale si mettono sul tavolo idee e scenari futuri con i quali gli imprenditori sono chiamati già oggi a confrontarsi. Sfide come quelle che riguardano i grandi mutamenti sociali o l’esigenza, conseguenza della mancanza, di professionalità specifiche. Per non dire della «necessaria digitalizzazione di tutta la filiera manifatturiera» come scritto nel report annuale presentato ieri a Cernobbio o «della necessità di creare dei nuovi ecosistemi manifatturieri urbani passando dalla iper personalizzazione del manifatturiero, per arrivare ai cambiamenti demografici e climatici».
Temi che vanno ben oltre gli stretti confini della fabbrica ma che lì tornano immancabilmente nell’attività quotidiana. Sul tavolo del dibattito al quale hanno partecipato oltre 30 speaker internazionali, anche le possibili strategie per affrontare al meglio il futuro. Partendo da un presupposto che è stato e continua ad essere il chiodo fisso di Marco Bonometti, ex presidente di Aib e attualmente alla guida di Confindustria Lombardia: «Ricordare sempre il ruolo fondamentale giocato dall’impresa nel creare benessere e prosperità all’interno della società. I destini delle aziende e quelli delle persone che vi lavorano, sono strettamente collegati e vanno di pari passo. Anche per questo motivo — ha ricordato nel suo intervento Bonometti —, momenti come quelli offerti dal World Manufacturing Forum hanno un ruolo decisivo nell’indicare la strada ad aziende e persone, affinché nessuno venga lasciato indietro in questa fase di cambiamenti epocali che stanno investendo tanto i processi quanto le relazioni sociali e industriali». Tornando alle azioni specifiche per affrontare le sfide del futuro prossimo, il Wmf Report propone, tra l’altro, di partire dal «promuovere l’educazione e lo sviluppo delle competenze per il benessere della società» per arrivare a «rafforzare ed espandere le infrastrutture per consentire una produzione orientata al futuro» creando anche «ambienti di lavoro attraenti per tutti».
Necessaria invece «un’assistenza costante alle Pmi della filiera manifatturiera per una trasformazione digitale» così come importante è verificare l’importanza e il «valore reale di una produzione basata sui dati».
Impegni che spesso l’impresa non è in grado di svolgere da sola. «La presenza di rappresentanti del governo e delle istituzioni internazionali — ha concluso Bonometti —, è un’opportunità per creare quelle sinergie tra governo e imprese, che mettendo la persona al centro, diventino obiettivi condivisi da governo e imprenditori, a vantaggio di tutti i cittadini».