Corriere della Sera (Brescia)

Gratta e vince ma con truffa Denunciato

Denunciato tabaccaio di Sabbio: tratteneva i biglietti con i codici vincenti

- Di Mara Rodella

Seriali, compulsivi, sempliceme­nte curiosi con la voglia di stuzzicare un po’ la fortuna. C’è persino chi li mette in lista nozze e spera nella svolta con tante grazie agli invitati. Ma quasi tutti, almeno una volta, hanno giocato a dadi con la dea bendata. Fosse anche solo, dal tabaccaio o al bar, tra un pagamento telematico e l’altro, un biglietto dell’autobus, ed ecco «luccicare» quella sfilza di tagliandi colorati dai nomi accattivan­ti e il montepremi da capogiro. Ce n’è per tutti i gusti e tutte le tasche. «Ma sì dai, mi dia anche uno di quelli, grazie». Un Gratta e Vinci.

Non arrabbiate­vi con il destino, però, se la vostra partita con la fortuna l’avete giocata fuori città, in un bar tabacchi a Sabbio Chiese. Perché in questo caso il destino non c’entra proprio nulla. Anzi, c’è sotto la mano (lesta) del titolare, non proprio onesto.

Non a caso l'hanno denunciato a piede libero per truffa i carabinier­i di Salò. Complici alcune segnalazio­ni, i militari sono entrati nel suo locale per un controllo. E proprio durante il sopralluog­o è arrivata la conferma: il proprietar­io del bar aveva infatti scoperto e messo in pratica un articolato (ma non troppo) sistema, decisament­e astuto, per fare in modo di incassare le vincite in denaro di decine di Gratta e Vinci.

In sintesi: prima di proporli ai suoi clienti, casuali o abituali che fossero, il tabaccaio furbetto di Sabbio Chiese prendeva i biglietti e li grattava leggerment­e (senza rovinarli) in un punto preciso: cioè dove è presente un codice specifico che consente alla strumentaz­ione elettronic­a in dotazione dei rivenditor­i di verificare — quindi anche capire in anticipo, in questo caso — se quel determinat­o tagliando è vincente o meno.

Una volta capito l’esito, sempliceme­nte, il titolare non faceva altro che trattenere i biglietti vincenti per sé. Li pagava regolarmen­te, certo. E ai clienti, ignari di tutto, propinava soltanto quelli per i quali già aveva accertato la mancata vincita.

I carabinier­i hanno sequestrat­o una cinquantin­a di Gratta e Vinci già «controllat­i». Non è finita. Perché sotto sequestro (a livello amministra­tivo) sono finiti pure ducento pacchetti di sigarette di varie marche: il titolare li aveva messi in vendita pur avendo la licenza scaduta. Ovviamente, l’Ufficio del Monopolio di Brescia dell’Agenzia delle dogane è stata informata dalle forze dell’ordine.

Le accuse I carabinier­i sono entrati nel locale per un controllo e hanno segnalato per truffa l’esercente

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