Corriere della Sera (Brescia)

Judo, Alice sul tetto del mondo

La trasferta si chiude sul 2-2. Resta un po’ di amaro, la reazione è buona

- Di Luciano Zanardini

CITTADELLA (PADOVA) Lampi da squadrone, distrazion­i da squadretta, un tempo inconsiste­nte e una reazione convincent­e. Insomma, il solito Brescia. E il solito pareggio, il settimo in dieci partite di una stagione in cui ci si ritrova sempre a discutere se il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto. A Cittadella, è un punto più dolce che amaro perché all’intervallo sembrava irraggiung­ibile. Eppure, nei minuti di recupero, è mancato il morso del killer e un briciolo di amarezza resta: i campionati si vincono in pomeriggi come questi e questa squadra solo a tratti dimostra di poter essere da Serie A. Con Eugenio Corini, però, l’inversione di tendenza c’è stata: l’imbattibil­ità (2 vittorie e 3 pareggi) conta, ma pesa soprattutt­o la reazione nella ripresa, come quella con il Padova. Manca la continuità, non il furore agonistico, anche da parte di interpreti spesso ritenuti timidi come Ndoj, decisivo nella ripresa: quando ha cambiato passo lui, lo ha fatto anche la squadra che nel primo tempo, oltre alle distrazion­i difensive – nei dieci incontri stagionali, il Brescia ha sempre subito gol – ha ignorato Tremolada, sviluppand­o gioco sugli esterni. La rimonta ha il nome di un protagonis­ta che si staglia sugli altri: non è Donnarumma (assente) bensì Morosini, autore di una doppietta al rientro dal primo minuto dopo un mese e mezzo in freezer, decisivo per rimediare una partita parsa finita all’intervallo. Il Cittadella domina sin dal via: trova un gran gol con Finotto dopo 13 minuti in mezza rovesciata, poi ringrazia una frittata di Alfonso e Cistana — si scontrano su un rilancio — per depositare in porta il 2-0 con Strizzolo. E Iori, allo scadere, sfiora il tris. Se non metti al tappeto un gruppo con qualità evidenti, stai pur certo che il castigo può sempre arrivare. E così è stato, in due azioni di rimessa: questa squadra è poco lucida quando deve attaccare una difesa schierata, se può scatenarsi in contropied­e ha invece un passo da staffetta veloce. Di Tremolada l’invenzione per la torsione di Morosini del 2-1, di Ndoj il break decisivo per scatenare ancora la velocità del «Moro», che non segnava una doppietta in trasferta dal 24 settembre 2016. Sempre al Tombolato. Sul pareggio pesano due sviste arbitrali. Illuzzi vede fuori area un fallo di Tonali su Siega che pare invece nei 16 metri: sulla punizione seguente, Benedetti calcia sul palo il possibile 3-1. In pieno recupero ignora uno sgambetto in area su Dall’Oglio. Il fischio finale arriva poco dopo e lascia più sorrisi che rimpianti.

 ??  ?? Verso il pareggio La gioia del Brescia e di Morosini dopo il primo gol delle rondinelle che ha segnato l’avvio della riscossa della squadra di Corini (LaPresse/Paola Garbuio)
Verso il pareggio La gioia del Brescia e di Morosini dopo il primo gol delle rondinelle che ha segnato l’avvio della riscossa della squadra di Corini (LaPresse/Paola Garbuio)

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