Affiora l’amianto, scuola chiusa e 187 alunni trasferiti
Il riscaldamento ha sollevato le piastrelle e rivelato 750 metri quadri di lastre. Lavori urgenti
CASTIRAGA VIDARDO (LODI) Quasi duecento bambini camminavano su 750 metri quadrati di amianto senza saperlo. Fino a che il sindaco non ha deciso di chiudere tutto per disinnescare la potenziale bomba ecologica. La scuola primaria di Castiraga Vidardo (Lodi), realizzata nel 1981, è rivestita di amianto. Una presenza ingombrante, fino a oggi tenuta a bada. Ma a metà settimana dopo l’accensione del riscaldamento alcune piastrelle del pavimento hanno iniziato a sollevarsi, rivelando il materiale sottostante. Il sindaco Emma Perfetti ha portato alcuni pannelli in un laboratorio specializzato di Milano. E il responso ha confermato la presenza di amianto crisotilo nel linoleum. Un materiale che, oltre al tetto e ai pannelli laterali, si estende su tutti i 750 metri quadrati della scuola di Castiraga Vidardo. «Quando ho visto le piastrelle staccarsi mi sono preoccupata che l’amianto potesse arrivare in superficie — racconta il sindaco —, ma avevo anche dei dubbi sulle piastrelle stesse, nonostante alcune relazioni dicessero il contrario. Le ho fatte analizzare, il laboratorio ha confermato i miei timori». Il sindaco ha disposto la chiusura della scuola, dopo aver informato il dirigente e le famiglie dei 187 studenti che frequentano la primaria. «Fino a oggi i bambini non hanno corso pericoli — rassicura il sindaco —, ma ogni rischio va evitato». A scuola chiusa gli studenti sono stati trasferiti in un oratorio della vicina Sant’Angelo Lodigiano con scuolabus gratuito. Faranno lezione in trasferta. Il Comune ha incaricato una ditta specializzata che lunedì inizierà i lavori di incapsulamento e di copertura dell’amianto. «Il nuovo pavimento isolerà quello pericoloso — spiega il sindaco —, in attesa di bandire l’appalto per il nuovo polo scolastico da sei milioni di euro che ci permetterà di abbattere la vecchia scuola». Ritorno in classe a fine mese.
In laboratorio
Ad allarmarsi e a fare esaminare il materiale è stato il sindaco: «Evitiamo ogni rischio»