La scuola di polizia arriva a domicilio «Chiedete aiuto al minimo sospetto»
Cesano Boscone, il tour e le lezioni. «Chi si sente beffato non denuncia per vergogna»
«Buongiorno, sono il vigile di quartiere». Sono quasi le 11 e Nicola De Santis, 52 anni, da vent’anni in servizio alla polizia locale di Cesano Boscone, suona il citofono a casa di Adriano e Margherita Molinari. Adriano è nato nel 1942 e quindi ha superato le 75 primavere. E a Cesano, da un paio di giorni, la polizia locale fa visita a tutti gli over 75, per un mini corso a domicilio, contro le truffe agli anziani. Reati odiosi e difficili da quantificare. Spesso non vengono denunciati, soprattutto quelli che non vanno a buon fine.
Seduto in salotto, l’agente spiega l’iniziativa e riassume i tipi più comuni di frode: ne esistono parecchi. C’è la truffa dello specchietto e quella delle monetine. Poi c’è il raggiro del piccione: «Spruzzano un liquido che sporca la giacca e si offrono di aiutarti a pulirla. E il portafoglio sparisce» dice il vigile.
«Io so sempre molto attenta ad aprire la porta. Per telefono, poi, sono categorica nel rifiutare le offerte» risponde Margherita. «Le truffe più pericolose sono quelle in cui i malviventi si presentano a casa di persona — sottolinea De Santis — Un buon metodo, soprattutto se non c’è il videocitofono, è concordare un segnale coi famigliari, come, ad esempio, suonare più volte di fila». Fra un consiglio e l’altro, c’è il tempo per gli aneddoti. Adriano, di origini milanesi, aveva alcune aziende meccaniche a Gaggiano. Il figlio ne ha seguito le orme, fa l’imprenditore, ma a Vasto, in Puglia. «A Cesano si vive bene. Milano era troppo rumorosa, non ne ho nostalgia. Mi manca invece il mio lavoro, facevo tutto, compreso i progetti» dice orgoglioso e ringrazia il vigil: «È un’iniziativa molto valida. Io e mia moglie siamo sempre all’erta, ma ci sono persone della nostra età che potrebbero farsi raggirare».
In due giorni, il vigile visitato diciotto anziani. Il progetto prevede una fase iniziale con un campione di 130 persone, poi un’analisi dei risultati, prima di estenderla ai 2 mila 927 over 75 di Cesano, che costituiscono io 12,24 per cento della popolazione.
«Con le visite a domicilio raggiungiamo persone che non parteciperebbero mai alle assemblee pubbliche sulle truffe che facciamo noi o i carabinieri. E inoltre diamo una mano a chi vive in solitudine. Il nostro comando ha sempre posto grande attenzione al sociale» sottolinea il comandante, Armando Clemente, ideatore dell’iniziativa. Ed è vero. Basta pensare che, nel quartiere Tessera, dove si trova il comando, non c’è il medico di base. Allora gli anziani possono lasciare le richieste di ricette ai vigili e ritirarle compilate sempre qui, dopo qualche giorno.
La visita del vigile agli anziani si trasforma spesso in un momento conviviale. Del resto, l’agente De Santis è molto conosciuto. C’è chi gli offre il caffè, un cioccolatino. Lui raccoglie timori, confidenze. «Un uomo mi ha detto di aver subito la truffa dello specchietto, mentre andava a fare la spesa. Non l’ha mai denunciata, perché paura della reazione della moglie». Già, lo
specchietto, uno dei raggiri più comuni. «Un anziano ha dato 220 euro ai malviventi. Gli hanno detto che così evitavano la constatazione che gli avrebbe fatto pagare di più l’assicurazione». Durante le visite, L’agente ascolta e prende nota. Qualsiasi indizio è utile.
«Se avete anche il minimo dubbio che una persona abbia cattive intenzioni chiamateci sempre, sappiate che non ci disturbate mai» assicura De Santis a Giuseppe e Annunziata Foti, seduti al tavolo in cucina. «Un mese fa hanno tentato di farci la truffa della raccomandata — denuncia subito Giuseppe, 78 anni — Mentre scendevo a firmare, un complice è salito, ma io avevo chiuso la porta a chiave. Quando sono arrivato al cancello, erano già spariti». Una finta raccomandata o pacco da ritirare: raggiri all’ordine del giorno, nell’epoca dell’ecommerce. «Nostra figlia invece aveva sottoscritto da un venditore porta a porta un finto contratto per luce e gas. La società non esisteva, ma continuava a chiederle soldi come anticipo di consumo. Li abbiamo denunciati» dice invece Annunziata al vigile. Ma non si parla solo di raggiri e malviventi. Prima di salutarlo, gli mostrano orgogliosi le foto della festa di pensione del figlio, direttore di un ipermercato, che ha ricevuto parole di grande affetto dai suoi dipendenti. L’agente è già sulla porta, ma Giuseppe fa un’ultima richiesta: «Potrebbe chiedere a don Luigi (Caldera, il parroco di Cesano Boscone) di far passare la processione della Madonna qui davanti a casa? Ne saremmo tanto felici».