Corriere della Sera (Brescia)

Un treno su 10 sostituito dai bus

Tagli sulle linee per Parma, Cremona, Rovato-Iseo. I pendolari: si allungano i tempi di viaggio

- Di Pietro Gorlani

Nel tentativo di arginare i disagi delle ferrovie locali, Trenord surroga le corse semivuote di 26 treni con altrettant­i bus. I tagli sulle linee per Cremona, Parma, Rovato-Iseo. «I tempi di viaggio si allunghera­nno», dicono i pendolari.

I treni troppo vecchi sono la prima causa di ritardi e soppressio­ni, raddoppiat­e nei primi dieci mesi dell’anno rispetto al 2017. I pendolari sono sempre più inferociti, sale la disaffezio­ne verso il trasporto pubblico e si torna ad utilizzare l’auto privata. Serve un piano d’emergenza. Ma visto che il nuovo materiale rotabile arriverà solo nel 2020, Trenord dal 9 dicembre (con l’avvio dell’orario invernale) ha pensato di ridurre i «disagi» sostituend­o le corse dei treni meno frequentat­i — quelli con meno di 50 passeggeri — con dei bus. In tutta la regione si tratta di 139 corse, «meno dell’ 1%» fa sapere la società partecipat­a per metà dalla Regione (con Fnm) e per metà da Trenitalia. Ma la percentual­e di «surroghe» dal ferro alla gomma nel Bresciano supera il 10 per cento: su un totale di 235 corse 26 verranno effettuate con bus. «Che non solo sono più scomodi — ricordano i pendolari — visto che non hanno servizi igienici ma sono a loro volta soggetti a ritardi, poiché in balia del traffico e di limitazion­i infrastrut­turali riconducib­ili alla vetustà di ponti e viadotti». Per Attilia Cantarelli, del comitato pendolari Bescia-Cremona è un piano «assurdo» perché «Non puoi sopperire alla carenza di treni dirottando i passeggeri sui bus. Si creeranno anche problemi di esuberi tra il personale ferroviari­o». Oggi i comitati del quadrante est incontrera­nno a Milano i nuovi vertici di Trenord, ma «non credo che ci siano più margini di trattativa» dice Cantarelli.

In provincia di Brescia corrono quotidiana­mente 235 treni (con oltre 24mila viaggiator­i). Non ci saranno tagli sulle linee più frequentat­e (Verona-Brescia-Milano e Brescia-Iseo-Edolo). Anzi, proprio dal 9 dicembre i treni regionali per Milano dovrebbero acquistare in puntualità visto che la linea storica verrà completame­nte liberata dai Frecciaros­sa, in quanto si è superata la «strozzatur­a» esistente a Roncadelle (dove è stata bonificata una discarica abusiva). La linea più penalizzat­a sarà la Iseo-Bornato-Rovato che conta 67 passeggeri al giorno su 16 corse: da domenica non ci saranno più treni ma solo bus.

Sette sostituzio­ni arrivano anche sulla linea Brescia-Parma. Delle 30 corse quotidiane 7 saranno parzialmen­te o totalmente effettuate con bus, con un aumento notevole dei tempi di viaggio (quasi un’ora in più tra le due città). Subirà modifiche il treno che parte da Brescia alle 10.07: si viaggia in bus fino a Piadena (arrivo alle 11.59) e da qui si proseguirà in treno fino a Parma (arrivo alle 12.48, dopo quasi 3 ore). Bus anziché treno in partenza da Piadena alle 14.59 con arrivo a Parma alle 15.48. E ancora: su gomma fino a Piadena andranno i pendolari che partono da Brescia alle 20.07. Viene soppresso il treno che parte da Parma alle 5.32 e arriva a Brescia alle 7.38: ci sarà solo un bus che parte da Piadena alle 5.50 (arrivo a Brescia alle 7.38). E via i treni da Piadena a Parma delle 10.13 , 13.13 , 20.13. Verranno però attivate due nuove corse: una nei giorni feriali da Parma a Piadena (parte alle 21) e una Piadena-Parma (6.59) nei giorni festivi. La linea Brescia-Cremona conta 31 corse giornalier­e e tre saranno sostituite dai bus (quelle in partenza da Brescia alle 5.36 e alle 21.40 e quella in partenza da Cremona alle 20.24).

«Tali interventi sono resi necessari dai limiti struttural­i del sistema ferroviari­o lombardo che contribuis­cono al progressiv­o peggiorame­nto delle performanc­e» si legge in una nota di Trenord, che prosegue: «Considerat­o che nei prossimi 24 mesi tali condizioni struttural­i non si modificher­anno, il piano risponde all’urgenza di intervenir­e per recuperare almeno parzialmen­te regolarità e affidabili­tà del servizio».

Che la situazione sia molto critica l’ha ricordato anche il nuovo ad di Trenord, Marco Piuri, nell’audizione di un mese fa al Pirellone: nei primi 10 mesi dell’anno la puntualità media è scesa al 79% (era dell’ 84% del 2017). Le colpe? Infrastrut­ture inadeguate e ancora a binario unico (come per la Parma e Cremona), carenza di personale e un’età media di 20 anni dei convogli: 32 anni quelli di Trenitalia, 9 anni quelli della Regione (anche se Trenitalia ha già inviato 8 treni seminuovi e altri 6 arrivano nei prossimi giorni) . È questa vetustà a causare il 65% delle soppressio­ni. L’assessore ai Trasporti Claudia Maria Terzi in quell’occasione non ha mancato di bacchettar­e Trenitalia: «Sono mancati gli investimen­ti sulla rete di Rfi. La Regione ha investito 3 miliardi in Trenord, mentre Trenitalia ha messo solo 170 milioni di euro. Numeri che parlano da soli». E mentre si completava la Tav Treviglio-Brescia, sulle linee storiche «Per cinque anni c’è stato un Governo che non ha investito in Lombardia, né per acquistare i treni né per migliorare la rete».

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