Corriere della Sera (Brescia)

Tav per Verona, sigilli all’ex cava Vezzola: doveva ospitare cantieri e sito di stoccaggio

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In attesa dell’analisi costi-benefici sulla Tav Brescia-Verona (voluta dal ministro dei Trasporti) che sancirà il via libera o meno ai lavori, si complica la futura cantierizz­azione dell’infrastrut­tura in territorio di Lonato, paese dove si dovrebbe iniziare a realizzare una galleria da 7,3 chilometri. Su mandato del magistrato Ambrogio Cassiani nell’ex cava del Traversino, al confine con Desenzano, è stata posta sotto sequestro un’area di dieci ettari. Nei giorni scorsi (e anche ieri) i carabinier­i forestali ed Arpa hanno proseguito con le escavazion­i per capire quale tipologia di scorie inerti sono state utilizzate trent’anni fa per il riempiment­o. I primi sigilli erano scattati a settembre, i secondi ad ottobre: 19mila mq che dovevano ospitare le casette prefabbric­ate degli operai, i mezzi meccanici e il materiale per la Tav. Il sequestro di altri 70 mila mq è avvenuto a fine novembre: una porzione di cava che poteva servire come sito di stoccaggio per il materiale scavato. Se dovesse arrivare il via libera ministeria­le ai lavori Cepav Due dovrà trovare in fretta un’altra base logistica per le sue operazioni, andando incontro ad altri potenziali ritardi.

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