Corriere della Sera (Brescia)

Pasini, Del Bono e il ritorno della Brescia che fa notizia

- Alessandro Cheula

Brescia fa notizia. Mai come oggi. Due conferme recenti: Giuseppe Pasini, presidente Aib, rimbalzato sul londinese «Guardian» dopo la sua intervista al Corriere; Emilio Del Bono, sindaco di Brescia, ospite di Lilli Gruber sui termovalor­izzatori. Mai successo fino ad oggi, almeno non con la stessa audience. Per quali ragioni? Il presidente Aib e il sindaco cittadino sono, ognuno nel proprio ambito, effetto di una Brescia che è cambiata e insieme causa di una Brescia che sta ancora cambiando. Anzi, che vuole ancora cambiare. Il primo con le recenti motivate invettive contro una politica governativ­a distante dalle imprese, il secondo con la smagliante affermazio­ne di una politica locale cha sa ascoltare la società civile. Entrambi sono diventati un evento nazionale per il fatto di essere la conferma di una città e di una provincia che possono essere un modello anche per la guida del Paese. In ogni caso appare superato il vecchio cliché con cui in passato si guardava a Brescia («gigante economico, nano politico»). Per il fatto evidente che il «nano politico» è cresciuto e il «gigante economico» si è svegliato. Pasini, con notevole tempismo mediatico, aveva anticipato alcuni temi della sua relazione all’assemblea generale Aib nell’intervista di una settimana prima al Corriere dove, cifre alla mano, lanciava l’allarme sulla fine della crescita a Brescia e in Lombardia. Ma nella relazione assemblear­e l’allarme è stato anche politico, non solo economico. E questa volta, come la prima allerta ha avuto una eco internazio­nale, la seconda ha avuto una ribalta nazionale. In entrambi i casi una risonanza come mai era avvenuto prima per un rappresent­ante dell’industria bresciana, salvo ai tempi di Luigi Lucchini. Che significa? Non solo che Brescia è cresciuta, ma che è cambiato il modo con cui il Paese guarda a Brescia. Mentre prima le prese di posizione di leader industrial­i locali quasi mai rimbalzava­no con la dovuta evidenza sul piano nazionale ora Brescia è ascoltata. La politica, infatti, accusata da Pasini di «lontananza e scollament­o» dai problemi dell’impresa, ha reagito prontament­e mostrando di prendere sul serio le fondate accuse del presidente Aib. Il «gigante economico» ha dato un segnale che la politica non ha potuto snobbare o sottovalut­are (così come cinque mesi prima il «nano politico», grazie a Del Bono, era diventato un caso nazionale). E per politica intendiamo soprattutt­o la Lega, che a Brescia e provincia conta una delle sue roccaforti. Ma Pasini, e questa è la seconda novità della sua relazione, non ha distinto tra Lega e 5Stelle coinvolgen­dole invece in una comune responsabi­lità politica. I tempi sono dunque cambiati, ma Brescia ancora di più. Pasini e la risonanza avuta dal suo j’accuse sono la conferma che Brescia, da sempre capitale della cultura del «saper fare», sta diventando anche cultura del «far sapere». Il presidente Aib ha saputo intercetta­re tale mutazione riuscendo a farsene interprete con tempestivi­tà e autorevole­zza. Ciò grazie alle qualità della persona: la tenacia e la pazienza. Il saper aspettare il momento giusto per lanciare il messaggio giusto. Il che significa aver saputo interpreta­re a tempo debito la mutazione e il conseguent­e cambiament­o di immagine, contribuen­do a rilanciarl­a e rinnovarla, che Brescia sta vivendo. Un processo che, nell’ambito economico, è speculare all’altro cambiament­o in corso, quello di immagine politica ad opera di Del Bono. Un altro riuscito esempio di una Brescia percepita quale forza tranquilla. Nessuno dei due velleitari­o o volontaris­tico, tutti e due dotati di senso realistico. Due facce della stessa medaglia, il «fare notizia» a livello nazionale, come meglio non si potrebbe immaginare. Ma una Brescia più «prestazion­ale» sul piano economico e più «performant­e» su quello politico pone ai suoi protagonis­ti, insieme ai meritati premi, impegni più gravosi. Insieme ai graditi riconoscim­enti, responsabi­lità sempre più cogenti. Il «bello» viene adesso, sia per Pasini che per Del Bono. Per il primo tenere alta la guardia e desta la critica alla politica; per Del Bono tener fede alle aspettativ­e dei bresciani con l’esempio della coerenza e della competenza. Entrambi, non c’è da dubitare, sapranno essere all’altezza delle premesse. Perché in cima alla salita, è il caso di dire date le asperità del percorso, potrebbero attenderli responsabi­lità di livello nazionale nei rispettivi ambiti. Riconoscim­enti dovuti a chi, avendo saputo dimostrars­i cosciente a livello locale delle proprie responsabi­lità sociali può fare altrettant­o sul piano nazionale. Cosa rara in politica come in economia.

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La ribalta nazionale e oltre Il presidente Aib approda sul «Gardian», il sindaco parla di termovalor­izzatore con la Gruber Il territorio esce dal suo «nanismo»

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