Gestiva una «casa del piacere»: arrestata e sigilli all’appartamento
Non solo è rimasta senza «lavoro», pure senza alloggio. Del resto è lì che esercitava. Maitresse di professione, estiva una «casa del piacere», in via Corfù, a Brescia due: 47 anni, origini brasiliane e cittadinanza italiana, è stata arrestata dai carabinieri per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Nel corso delle indagini è emerso che la signora, nonostante avesse «fittiziamente» intestato l’appartamento al figlio di 25 anni, ne aveva la disponibilità materiale. Ed era destinato, «in via esclusiva e permanente», alla pratica del meretricio. Sempre stando agli elementi raccolti, la maitresse, da almeno due anni, «reclutava e gestiva con modalità paraimprenditoriali» molte ragazze di varie etnie, imponendo loro regole ferree e pubblicizzando la sua attività anche in internet. Chiaro che dalle prestazioni sessuali offerte dalle «sue» ragazze ai clienti trattenesse cospicui profitti. Gli inquirenti hanno lavorato anche sotto il profilo finanziario, sotto la coordinazione della procura: gli accertamenti patrimoniali avrebbero permesso di certificare la evidente sproporzione tra gli indotti e i redditi dichiarati dalla 47enne. I Tanto che il gip ha disposto il sequestro preventivo dell’appartamento, per un valore di circa 80 mila euro. Quando i carabinieri hanno bussato con il decreto in mano, dentro, oltre alla maitresse c’erano tre «lucciole» (una nascosta sul balcone per sfuggire al controllo) e un cliente. Durante la perquisizione sono state trovate anche buste con dentro i soldi destinati, a titolo di percentuale, alla padrona di casa, oltre agli «strumenti del mestiere». Inequivocabile il contesto. Dopo l’interrogatorio di garanzia l’arresto è stato convalidato dal giudice. (m.rod.)