Corriere della Sera (Brescia)

La Valsabbia ora è meno «isolata» e più produttiva con la fibra ottica

La ricerca presentata in Cattolica. Intred ha realizzato la rete (per 1,8 milioni)

- Thomas Bendinelli

La fibra ottica in Valle Sabbia ha aiutato lo sviluppo economico del territorio per tre intervista­ti su quattro, per sei su dieci ha offerto nuove opportunit­à lavorative, per sette su dieci ha facilitato i rapporti con la Pubblica Amministra­zione e per uno su quattro ha ridotto l’emigrazion­e dal proprio Paese. A dirlo è la ricerca presentata in Cattolica, coordinata da Elena Marta e Alberto Albertini dell’Osservator­io per il territorio e svolta dagli studenti Monica De Luca, Federico Maffezzoni e Giulia Panizza.

Quando si parla di spopolamen­to dei territori, di divario digitale, di servizi che non ovunque ci sono, si parla esattament­e di queste cose. La ricerca ha evidenziat­o ad esempio che tra gli elementi critici del vivere in valle ci sono proprio il pendolaris­mo, l’emigrazion­e lavorativa, la diffusa sensazione di sentimenti di marginalit­à e isolamento. Portare la fibra, 100 mega e più al secondo, in comunità a volte isolate, ha risvolti sociali, relazional­i ed economici significat­ivi. Oltre alla ricerca, sono stati ricordati i passaggi che hanno portato a questi risulla sultati. C’è l’intelligen­za della Comunità montana valsabbina, rappresent­ata in università da Giovanmari­a Flocchini, che negli anni ha accumulato risorse (anche grazie ai bandi regionali) per 2,6 milioni di euro e che ha permesso al progetto di partire nel 2014. C’è Infratel, società in house del ministero dello Sviluppo Economico, che si occupa di contribuir­e a portare prima l’adsl e poi la fibra nelle aree del Paese dove i privati non lo farebbero mai. Non poche queste aree: per intendersi è grazie anche a loro se la fibra arriverà entro il 2021 in 6.700 Comuni italiani. E poi ovviamente nella partita valsabbina c’è stata Intred, società che fibra sta crescendo e che ha realizzato materialme­nte (mettendoci 1,8 milioni di euro di risorse proprie) la rete di nuova generazion­e paragonabi­le a quella delle grandi città. E Secoval, società in house della Comunità montana e dei 25 Comuni valsabbini: Marco Baccaglion­i ha spiegato che è grazie alla fibra se 100 sedi pubbliche di 25 Comuni oggi hanno una rete Lan interna, hanno centralizz­ato i server, aumentato la sicurezza informatic­a, razionaliz­zato il data center, messo in rete servizi.

La rete crea connession­i, alimenta circuiti economici e di relazione. «Con la rete c’è stato un contributo di crescita importante, un balzo in avanti», ha osservato l’amministra­tore delegato di Intred Daniele Peli. Società di 70 dipendenti, in forte crescita, da luglio quotata in borsa, molto radicata nel Bresciano ma con diramazion­i e progetti di crescita in mezza Lombardia. La rete non è il paradiso in terra, non risolve tutti i problemi di produttivi­tà e altro, ma aiuta ad averne qualcuno in meno.

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Milioni di euro finanziati dalla Comunità montana per la ricerca I comuni che oggi hanno una rete Lan interna grazie alla fibra

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