La Valsabbia ora è meno «isolata» e più produttiva con la fibra ottica
La ricerca presentata in Cattolica. Intred ha realizzato la rete (per 1,8 milioni)
La fibra ottica in Valle Sabbia ha aiutato lo sviluppo economico del territorio per tre intervistati su quattro, per sei su dieci ha offerto nuove opportunità lavorative, per sette su dieci ha facilitato i rapporti con la Pubblica Amministrazione e per uno su quattro ha ridotto l’emigrazione dal proprio Paese. A dirlo è la ricerca presentata in Cattolica, coordinata da Elena Marta e Alberto Albertini dell’Osservatorio per il territorio e svolta dagli studenti Monica De Luca, Federico Maffezzoni e Giulia Panizza.
Quando si parla di spopolamento dei territori, di divario digitale, di servizi che non ovunque ci sono, si parla esattamente di queste cose. La ricerca ha evidenziato ad esempio che tra gli elementi critici del vivere in valle ci sono proprio il pendolarismo, l’emigrazione lavorativa, la diffusa sensazione di sentimenti di marginalità e isolamento. Portare la fibra, 100 mega e più al secondo, in comunità a volte isolate, ha risvolti sociali, relazionali ed economici significativi. Oltre alla ricerca, sono stati ricordati i passaggi che hanno portato a questi risulla sultati. C’è l’intelligenza della Comunità montana valsabbina, rappresentata in università da Giovanmaria Flocchini, che negli anni ha accumulato risorse (anche grazie ai bandi regionali) per 2,6 milioni di euro e che ha permesso al progetto di partire nel 2014. C’è Infratel, società in house del ministero dello Sviluppo Economico, che si occupa di contribuire a portare prima l’adsl e poi la fibra nelle aree del Paese dove i privati non lo farebbero mai. Non poche queste aree: per intendersi è grazie anche a loro se la fibra arriverà entro il 2021 in 6.700 Comuni italiani. E poi ovviamente nella partita valsabbina c’è stata Intred, società che fibra sta crescendo e che ha realizzato materialmente (mettendoci 1,8 milioni di euro di risorse proprie) la rete di nuova generazione paragonabile a quella delle grandi città. E Secoval, società in house della Comunità montana e dei 25 Comuni valsabbini: Marco Baccaglioni ha spiegato che è grazie alla fibra se 100 sedi pubbliche di 25 Comuni oggi hanno una rete Lan interna, hanno centralizzato i server, aumentato la sicurezza informatica, razionalizzato il data center, messo in rete servizi.
La rete crea connessioni, alimenta circuiti economici e di relazione. «Con la rete c’è stato un contributo di crescita importante, un balzo in avanti», ha osservato l’amministratore delegato di Intred Daniele Peli. Società di 70 dipendenti, in forte crescita, da luglio quotata in borsa, molto radicata nel Bresciano ma con diramazioni e progetti di crescita in mezza Lombardia. La rete non è il paradiso in terra, non risolve tutti i problemi di produttività e altro, ma aiuta ad averne qualcuno in meno.