Ecco la fondazione che farà crescere i piani del Civile
Il progetto: un robot per farmaci oncologici
L’incubazione è durata un anno, tra adempimenti burocratici e aspetti logistici. Ora c’è un patrimonio, dei soci fondatori e anche un primo progetto da finanziare: un robot «farmacista» per rendere più efficiente la confezione di costosi farmaci oncologici. È il primo obiettivo da centrare per la Fondazione Spedali Civili, nata per far crescere la solidarietà e i piani del maggiore ospedale cittadino. Altro obiettivo quello di aprirsi alla città con l’ingresso di privati, associazioni, aziende, istituzioni.
Sarà più facile donare, godendo di agevolazioni fiscali. E gli stessi progetti di ricerca da finanziare — al pari dei macchinari — avranno una realtà più solida sulla quale poggiare: questa base è la «Fondazione Spedali Civili Brescia». La stessa che nei prossimi mesi sarà impegnata nell’acquisto di un robot da 430 mila euro per l’allestimento delle chemioterapie «antiblastiche».
Nata quest’anno dopo aver affrontato tante traversie burocratiche, la Fondazione Spedali Civili ha cinque colonne, tante quanti i soci fondatori. Da una parte l’ospedale Civile, rappresentato dal direttore generale, e poi gli altri: la fondazione Beretta, nata con l’obiettivo di sviluppare la ricerca in ambito oncologico; la fondazione Adele e Francesco Lonati, costituita per promuovere e sostenere iniziative in ambito socio-sanitario e scientifico; la fondazione Nocivelli, che ha dato vita all’omonimo istituto di ricerca di Medicina molecolare; infine, la fondazione della Comunità Bresciana, che spesso convoglia risorse locali verso progetti per migliorare la qualità della vita. Si tratta di realtà che negli anni hanno finanziato borse di studio, progetti di ricerca e acquisto di attrezzature per decine di milioni di euro.
Ora, l’obiettivo è lavorare in sinergia nell’interesse del territorio. Che poi è costituito dai pazienti, i professionisti, i familiari. Ciò che si fa e si finanzia resta a tutti. Un’eredità materiale e immateriale per una struttura — gli Spedali Civili — sentita come una «casa comune». È questa la filosofia. Solo che ora le fondazioni hanno deciso di unire le forze per lavorare meglio. Perciò, niente più doppioni nei progetti e nell’acquisto dei materiali, la Fondazione Spedali Civili nasce per «concentrare energie e risorse, evitando la frammentazione in molteplici interventi e dando più valore a quanto messo a disposizione dalla generosità dei bresciani» per l’ospedale Civile, l’ospedale dei Bambini e i due presidi di Gardone e Montichiari.
Come ha ricordato Ettore Lonati, questa «è la prima volta» che quattro fondazioni si mettono «insieme per realizzare qualcosa». I soci sono convinti che l’unione «permetterà di ottenere grandi risultati. Ma se ci sono associazioni che hanno progetti innovativi e non riescono a sostenerli, allora passino da noi così saremo più veloci», spiega la presidente della Fondazione Marta Nocivelli. Lei, che guida il Cda, avrà come consiglieri gli altri tre soci fondatori. A cui aggiungere il direttore generale dell’ospedale (che a sua volta ha nominato il notaio Gianmatteo Rizzonelli) e un settimo consigliere, che sarà individuato dai «soci partecipanti». L’idea è che tutti — privati, associazioni ed enti locali — possano sostenere la fondazione, con un’adesione economica una tantum: mille euro per le persone, 10 mila per le ditte. Soldi che andranno a irrobustire l’ente e la sua capacità di spesa: ad oggi, il patrimonio indisponibile della fondazione è di 100 mila euro, altrettanti — stanziati sempre dai fondatori escluso il Civile — rappresentano la dotazione a partire dalla quale
sostenere le attività e i progetti, inclusi quelli sociosanitari dove anche il Comune di Brescia potrebbe accreditarsi con un proprio membro.
Il primo obiettivo di spesa, ora, è l’acquisto di un robot che dovrà allestire i farmaci chemioterapici per il Civile e in futuro forse anche per l’Asst del Garda: il sistema, oggi semiautomatico, diverrà completamente sicuro e tracciato. Un obiettivo importante, visto che ogni anno nell’ospedale di Brescia si preparano 50 mila farmaci per un valore di 25 milioni di euro. Sono progetti di questo tipo quelli che la fondazione mira a sostenere. Ma per ricevere sempre più finanziamenti bisogna diventare onlus: l’istruttoria è in corso, così i donatori potranno godere di importanti detrazioni, intorno al 25%. Sempre che il governo non stravolga aliquote e legge di riferimento.
Concentriamo energie e risorse per dare più valore alla generosità bresciana
È un momento storico, è la prima volta che ci troviamo a lavorare così uniti