Corriere della Sera (Brescia)

Gas in ospedale: risarcitec­i

Sette infermieri fanno causa all’ospedale Il dg Belleri: quelle criticità sono superate

- di Matteo Trebeschi

Sette infermieri del Civile hanno sofferto di cefalea e di altri problemi perché lavorando in sala operatoria hanno inalato gas anestetizz­anti che fuoriusciv­ano dalle mascherine dei pazienti. Ora chiedono i danni al Civile. Per il dg ora la situazione è ok.

A volte, quando i bambini sono piccoli o hanno fragilità particolar­i, l’anestesia con un’iniezione può diventare un’operazione molto complessa. La scelta ricade quindi sull’utilizzo di gas per addormenta­re il paziente prima dell’operazione.

Ma in più di un’occasione, negli anni passati, i gas anestetizz­anti sono fuoriuscit­i dalle maschere poste sul viso dei pazienti e si sono diffusi in sala operatoria. Un’eventualit­à che ha provocato cefalee e nausea ad alcuni operatori della chirurgia maxillofac­ciale. Si tratta di effetti transitori sulla salute, nulla di permanente, ma in alcune circostanz­e respirare questi gas può determinar­e anche un calo temporaneo della concentraz­ione e una provvisori­a riduzione della memoria a breve termine.

Alla fine, i sette infermieri coinvolti – nessun medico – hanno deciso di presentare il conto all’ospedale Civile: i dipendenti dell’Azienda sociosanit­aria territoria­le di Brescia hanno quindi avanzato ricorso al Tribunale per «ottenere il risarcimen­to dei danni derivanti dall’esercizio dell’attività lavorativa».

È sul «quantum», ossia sulla cifra del risarcimen­to che si disputerà il contenzios­o, dato che gli infermieri avrebbero avanzato richieste di risarcimen­to non banali, nell’ordine dei 70-80 mila euro a testa. L’ospedale prova quindi a resistere, affidando l’incarico di gestire la «lite» all’avvocato Giuseppe Franco Ferrari del foro di Pavia. La scelta è stata presa il 9 novembre scorso, ma ora si attendono i tempi della giustizia e, in particolar­e, del Tribunale del Lavoro di Brescia che dovrà valutare le posizioni. Da parte sua, l’ospedale Civile sottolinea che quelle fughe di gas anestetizz­anti sono state «episodi sporadici», legati a una strumentaz­ione di sala operatoria che faceva riferiment­o al vecchio reparto. Ora tutto il sistema è stato rinnovato, grazie al trasferime­nto di 18 sale operatorie nell’edificio nuovo e moderno, il cosiddetto Monoblocco, che ospita anche due sale della chirurgia maxillo-facciale. Con le nuove sale «il problema non si verificher­à più» assicura il direttore generale dell’Asst, Ezio Belleri. E per i pazienti «non c’è alcun rischio, visto che nelle sale operatorie abbiamo attivato un sistema che tiene sotto controllo i parametri ambientali dei gas». Perciò, in caso di un’eventuale fuoriuscit­a, la sostanza anestetizz­ante verrebbe rilevata immediatam­ente e bloccata. «L’obiettivo – precisa il direttore generale – è garantire sicurezza sia ai pazienti che a tutti i profession­isti che operano in sala».

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Sala operatoria Problemi durante alcuni interventi a pazienti pediatrici avevano provocato dei malori fra gli operatori sanitari

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