Accesso al credito, Aib lancia Bancopass
Il sistema analizza posizione finanziaria e bilanci, trecento aziende lo usano per trattare con le banche
I tempi cambiano e le aziende si adeguano. Anche dal punto di vista finanziario. Lo sanno bene in associazione industriale che già a maggio di quest’anno, dopo aver capito che i tassi di interesse ai minimi storici non potevano durare all’infinito e che l’accesso al credito poteva tornare complicato, creando qualche problema per le imprese, hanno dato il via a Bancopass.
Con questo servizio, che in soli otto mesi è stato richiesto 324 volte, le imprese possono analizzare gli ultimi tre anni del proprio bilancio, comparalo con quello dei principali concorrenti, pianificare nel medio e lungo periodo le proprie attività finanziarie e monitorare quel sistema informativo sull’andamento dei crediti, propri e dei clienti, verso le banche e le società finanziarie noto come «centrale rischi».
Uno strumento concreto che consegna all’imprenditore elementi di riflessione sul proprio conto economico (redditività), sullo stato patrimoniale (solidità) e sul rendiconto finanziario (capacità di generare cassa). E se richiesto, anche di accompagnare l’azienda nelle possibili correzioni per presentarsi al meglio nel rapporto con le banche.
Il tutto con l’obiettivo di rendere più semplice e veloce l’accesso al credito. Anche, se non soprattutto, alle piccole e medie imprese.
Ad oggi sono undici gli istituti bancari che hanno «riconosciuto» il ruolo e l’impegno di chi utilizza Bancopass.
«Il successo dell’iniziativa è la dimostrazione di come sia forte tra le aziende il bisogno di una informazione finanziaria adeguata — ha sottolineato Paolo Streparava, delegato di Aib per il credito, la finanza e il fisco — Un sostegno tanto più necessario adesso con lo spread ballerino e in una fase di incertezza del contesto economico e finanziario. Dietro l’angolo si potrebbe infatti ripresentare una forte selettività del mercato creditizio che andrà a penalizzare le imprese più piccole».
E sono proprio le medie imprese, quelle con un fatturato di poco superiore ai 26 milioni di euro, con circa 60 dipendenti e un attivo di quasi 26 milioni, che hanno fatto maggiormente ricorso all’utilizzo di Bancopass.
«Non sono mancate però anche aziende di grandi dimensioni — ha ricordato il direttore di Aib, Filippo Schittone — con fatturati attorno ai 250 milioni, con oltre 200 dipendenti e un attivo superiore ai 215 milioni». A ricorrere al servizio messo in campo, coordinato da Stefano Ottolini, responsabile dell’area sviluppo impresa di Aib, rispecchiando la realtà produttiva bresciana, sono state le aziende della meccanica (45,3%) seguite dalla metallurgia – siderurgia, dal terziario e quelle del settore chimico (11,6%). Le imprese della bassa bresciana, sommate superano il 35%, sono state quelle che hanno creduto più di altre nell’utilità e nei «vantaggi concreti» di Bancopass. Con la zona di Iseo Franciacorta che da sola raggiunge il 24% mentre il capoluogo si ferma al 13,7 per cento.
«Uno dei nostri obiettivi per questo progetto è di estendere il servizio andando oltre i nostri associati e diffonderlo più capillarmente su tutto il territorio provinciale. Così come importante è rilanciare il credito di filiera – ha concluso Paolo Streparava – Un’iniziativa dell’Associazione industriali che in due anni ha consentito di far erogare circa 300 milioni di euro ai nostri fornitori».