Teatro Ideal, acquistate le aree
Il futuro della città Un milione al curatore fallimentare; scalati 340 mila euro di Imu e Tasi non pagate dall’azienda Opera da 7,7 milioni. Bonifiche non necessarie: inquinanti sotto i limiti per i siti commerciali
Via libera al teatro Ideal in via Milano. La Loggia compra ad 1 milione le aree dal curatore fallimentare, scalando 340 mila euro di tasse non pagate. L’opera costerà 7,7 milioni: non necessarie le bonifiche dei terreni inquinati.
Il 2019 sarà l’anno di svolta per il comparto Milano, visto che entrerà nel vivo la poderosa opera di riqualificazione urbana pensata dalla Loggia con il suo bando «Oltre la strada» (ha ottenuto anche 18 milioni di contributi ministeriali). Uno degli interventi cardine sarà la realizzazione, in una porzione dell’ex fabbrica Ideal Clima, di una sala per la prosa e la musica (360 posti) e di un teatro per bambini e famiglie (200 posti) che verrà dedicato a Renato Borsoni, il regista e autore di teatro scomparso lo scorso anno. Costerà complessivamente quasi 8 milioni, di fatto più della ristrutturazione del Palaleonessa.
Nei giorni scorsi è arrivata una doppia accelerazione all’iter di acquisizione dell’area. I 7450 metri quadri necessari alla realizzazione del teatro (che poi sarà gestito da Ctb, Teatro Telaio, Teatro 19) costeranno 1.396.900 euro. Ma visto che la società che realizzava radiatori in ghisa e caldaie, fallita nel 2009, doveva al Comune la bellezza di 340mila euro di Ici, Imu e Tasi non pagate, l’esborso si ridurrà ad un milione. I lavori inizieranno nel 2019, anno nel quale la Loggia ha messo a bilancio la spesa di 6.210.359 euro per i lavori, che dovranno concludersi entro il 2023. Ma la vera novità è un’altra. L’area è nel sito inquinato Caffaro, ovvero la porzione di città a sud di via Milano e fino alla ferrovia Milano-Venezia intrisa di Pcb (policlorobifenili), mercurio, arsenico e solventi clorurati fuoriusciti dalla vicina Caffaro ai quali si sono aggiunti i metalli pesanti dell’Ideal Clima. Ma stando ai carotaggi effettuati per conto del Comune «i livelli di inquinanti sono inferiori ai limiti massimi previsti per le aree commerciali, artigianali e produttive» fanno sapere dagli uffici comunali competenti. Basta una colata di cemento ad evitare il rischio di esposizione dei futuri frequentatori, senza necessità di intervenire con delle bonifiche, obbligatorie qualora l’area fosse diventata residenziale o destinata a verde pubblico. Musei e teatri infatti possono rientrare nella tabella «B» del decreto legislativo 152 del 2006, quella che prevede appunto limiti molto più tolleranti di inquinanti per le aree a destinazione produttiva (5mila microgrammi al chilo per i Pcb). La tabella A invece (un massimo di 60 microgrammi al chilo per i Pcb e di 10 nanogrammi per le diossine) si applica invece per i centri sportivi. Un’analisi che trova diverse conferme nella giurisprudenza ambientale. Non è un aspetto da poco questo. Per la Loggia vuole dire milioni di euro di risparmio in bonifiche. Bonifiche che avverranno poche centinaia di metri più a Ovest, alla Caffaro. Certo, anche sotto l’Ideal Clima la falda è inquinata ma i focolai sono da ricercare più a nord nell’industriosa Valtrompia e nella Caffaro, appunto. L’emungimento e il filtraggio di 13 miliardi di litri di acqua l’anno da sotto la Caffaro rende superfluo un trattamento dell’acqua di falda anche più a valle. Eppure c’è una perizia, redatta dall’ingegner Carlo Gorio che stimava in 5,3 milioni di euro il costo necessario per le bonifiche di tutti i 44mila mq dell’ex Ideal Clima.
La Loggia però ne compre- rà solo 7450 metri quadri. Anche qui non dovrà sborsare più del dovuto. Il valore dell’area è stato periziato dall’architetto Gianluca Gallucci dello Studio G&T Gallucci -Terlizzi Architetti Associati e la Loggia ha trovato l’accordo con il curatore fallimentare Adelio Bertolazzi, il quale ha avuto l’ok del giudice che segue il fallimento Ideal Clima: l’area sarà ceduta a 1.145.000 più Iva. Curatore che ha provato a mettere all’asta per sei volte l’area (la base d’asta era scesa dagli iniziali 12,7 milioni a 3) ma non ha trovato alcun offerente. La Loggia ha poi scoperto che non aveva incassato Ici e Imu dal 2009 al 2017 (il fallimento dell’Ideal Clima è proprio del 2009) e nemmeno la Tasi dal 2014 al 2017. Da qui l’accordo con il curatore fallimentare: avranno l’area dove realizzare il teatro ad un milione.