Fondazione Civile la Loggia vuole un posto nel cda
Del Bono: «Nessuna pretesa ma nel comitato scientifico meglio l’ateneo»
La Loggia punta ad avere la settima sedia nel cda della fondazione Spedali Civili, la futura onlus che raccoglierà fondi da privati ed enti per destinarli a ricerca e progetti sanitari. Lo dice senza giri di parole Del Bono: «il Civile è patrimonio della comunità e servirebbe un’adeguata rappresentanza del Comune. Meglio entri l’ateneo nel comitato scientifico».
«Eravamo assolutamente propensi ad entrare nella fondazione Spedali Civili. E lo siamo anche oggi». Il sindaco Emilio Del Bono conferma la volontà del Comune di iscriversi sin da subito come «socio partecipante». La speranza è di «entrare nel Consiglio di Amministrazione: non abbiamo alcuna pretesa ma sarebbe importante». Associazioni, aziende, enti locali: tutti coloro che verseranno una quota potranno iscriversi come soci-partecipanti della fondazione. E tra di loro dovranno eleggere un membro – il settimo, ora vacante – che troverà posto nel Cda. Ma chi sarà? Università o Loggia?
«Mi sembra più opportuno che l’Ateneo sieda nel Comitato scientifico. Ma lo ripeto – dice il sindaco – nessuna pretesa. So che il Civile è patrimonio dell’intera comunità cittadina, ecco perché penso che servirebbe un’adeguata rappresentanza del Comune». Venerdì, alla presentazione della fondazione, la presidente Marta Nocivelli aveva ipotizzato che il Comune di Brescia potesse entrare nel comitato scientifico, nel caso un domani si dovesse decidere della bontà di progetti a carattere socio-sanitario.
Di default, un posto nel Cda per la Loggia come socio-fondatore non è stato previsto, dato che il Consiglio è formato quasi per intero dalle quattro fondazioni da sempre attive in ambito sanitario (Beretta, Lonati, Nocivelli, Comunità Bresciana) e dal direttore del Civile. E se questo inizialmente aveva lasciato alla Loggia l’amaro in bocca, è pur vero che la sensazione è ormai passata. E si guarda avanti.
A livello socio-sanitario la Loggia ha tutto l’interesse a partecipare alla Fondazione Spedali Civili. «È acclarato che diverse malattie hanno a che fare con le diseguaglianze: i poveri sono quelli che più si ammalano e meno si curano. E il Comune — dice Donatella Albini, consigliera delegata del sindaco sulla sanità — ha il compito di combattere queste diseguaglianze». Un motivo in più «per entrare come socio-partecipante».
Tra anziani soli, invecchiamento della popolazione e dimissioni protette, il confine tra sociale e socio-sanitario a volte è labile. E i futuri progetti – anche gli studi sull’inquinamento – potrebbero essere utili alla Loggia, chiamata a prendere decisioni a tutela dei suoi cittadini.
Di certo nel futuro comitato scientifico della fondazione un posto l’avranno i docenti di Medicina. «Bene l’ingresso degli universitari – dice Albini –, spero che entrino anche medici ospedalieri perché sanno cosa serve per una buona ricerca clinica».
Tra i fondatori, il grande assente è la fondazione Berlucchi, costituita all’inizio degli Anni Duemila con uno lascito testamentario ben preciso: sostenere la ricerca in campo oncologico. Ed è questo «limite» statutario ciò che avrebbe consigliato prudenza. Suggerendo di rimanere fuori dal Civile. Nel mondo della Guido Berlucchi la convinzione è che la loro fondazione possa essere «più utile fuori che dentro» l’ente noprofit del Civile. Senza che questo significhi tirarsi dietro. Anzi, l’idea della fondazione guidata da Pierangelo Gramignola è di esaminare con serietà le eventuali proposte di collaborazione su temi di carattere oncologico. E chissà che la convergenza non si realizzi a breve, visto che il primo progetto della fondazione Spedali Civili è acquistare un robot addetto all’allestimento dei chemioterapici che dovrà manovrare 50 mila farmaci l’anno.
"Del Bono Certa la nostra partecipazione alla fondazione: auspico per la Loggia il 7° posto nel cda "
Il Civile è patrimonio dell’intera città per questo serve una adeguata rappresentanza del Comune