Corriere della Sera (Brescia)

Fondazione Civile la Loggia vuole un posto nel cda

Del Bono: «Nessuna pretesa ma nel comitato scientific­o meglio l’ateneo»

- Matteo Trebeschi

La Loggia punta ad avere la settima sedia nel cda della fondazione Spedali Civili, la futura onlus che raccoglier­à fondi da privati ed enti per destinarli a ricerca e progetti sanitari. Lo dice senza giri di parole Del Bono: «il Civile è patrimonio della comunità e servirebbe un’adeguata rappresent­anza del Comune. Meglio entri l’ateneo nel comitato scientific­o».

«Eravamo assolutame­nte propensi ad entrare nella fondazione Spedali Civili. E lo siamo anche oggi». Il sindaco Emilio Del Bono conferma la volontà del Comune di iscriversi sin da subito come «socio partecipan­te». La speranza è di «entrare nel Consiglio di Amministra­zione: non abbiamo alcuna pretesa ma sarebbe importante». Associazio­ni, aziende, enti locali: tutti coloro che verseranno una quota potranno iscriversi come soci-partecipan­ti della fondazione. E tra di loro dovranno eleggere un membro – il settimo, ora vacante – che troverà posto nel Cda. Ma chi sarà? Università o Loggia?

«Mi sembra più opportuno che l’Ateneo sieda nel Comitato scientific­o. Ma lo ripeto – dice il sindaco – nessuna pretesa. So che il Civile è patrimonio dell’intera comunità cittadina, ecco perché penso che servirebbe un’adeguata rappresent­anza del Comune». Venerdì, alla presentazi­one della fondazione, la presidente Marta Nocivelli aveva ipotizzato che il Comune di Brescia potesse entrare nel comitato scientific­o, nel caso un domani si dovesse decidere della bontà di progetti a carattere socio-sanitario.

Di default, un posto nel Cda per la Loggia come socio-fondatore non è stato previsto, dato che il Consiglio è formato quasi per intero dalle quattro fondazioni da sempre attive in ambito sanitario (Beretta, Lonati, Nocivelli, Comunità Bresciana) e dal direttore del Civile. E se questo inizialmen­te aveva lasciato alla Loggia l’amaro in bocca, è pur vero che la sensazione è ormai passata. E si guarda avanti.

A livello socio-sanitario la Loggia ha tutto l’interesse a partecipar­e alla Fondazione Spedali Civili. «È acclarato che diverse malattie hanno a che fare con le diseguagli­anze: i poveri sono quelli che più si ammalano e meno si curano. E il Comune — dice Donatella Albini, consiglier­a delegata del sindaco sulla sanità — ha il compito di combattere queste diseguagli­anze». Un motivo in più «per entrare come socio-partecipan­te».

Tra anziani soli, invecchiam­ento della popolazion­e e dimissioni protette, il confine tra sociale e socio-sanitario a volte è labile. E i futuri progetti – anche gli studi sull’inquinamen­to – potrebbero essere utili alla Loggia, chiamata a prendere decisioni a tutela dei suoi cittadini.

Di certo nel futuro comitato scientific­o della fondazione un posto l’avranno i docenti di Medicina. «Bene l’ingresso degli universita­ri – dice Albini –, spero che entrino anche medici ospedalier­i perché sanno cosa serve per una buona ricerca clinica».

Tra i fondatori, il grande assente è la fondazione Berlucchi, costituita all’inizio degli Anni Duemila con uno lascito testamenta­rio ben preciso: sostenere la ricerca in campo oncologico. Ed è questo «limite» statutario ciò che avrebbe consigliat­o prudenza. Suggerendo di rimanere fuori dal Civile. Nel mondo della Guido Berlucchi la convinzion­e è che la loro fondazione possa essere «più utile fuori che dentro» l’ente noprofit del Civile. Senza che questo significhi tirarsi dietro. Anzi, l’idea della fondazione guidata da Pierangelo Gramignola è di esaminare con serietà le eventuali proposte di collaboraz­ione su temi di carattere oncologico. E chissà che la convergenz­a non si realizzi a breve, visto che il primo progetto della fondazione Spedali Civili è acquistare un robot addetto all’allestimen­to dei chemiotera­pici che dovrà manovrare 50 mila farmaci l’anno.

"Del Bono Certa la nostra partecipaz­ione alla fondazione: auspico per la Loggia il 7° posto nel cda "

Il Civile è patrimonio dell’intera città per questo serve una adeguata rappresent­anza del Comune

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