Corriere della Sera (Brescia)

L’Ail: «Date alle associazio­ni spazio e voce»

- M. Tr.

apertissim­i a una collaboraz­ione, sediamoci intorno a un tavolo e parliamone. La porta noi la teniamo aperta nell’interesse del paziente». Giuseppe Navoni, presidente dell’Ail di Brescia, non esclude la possibilit­à che l’Associazio­ne che lotta contro leucemie e linfomi possa entrare come «socio partecipan­te» all’interno della Fondazione Spedali Civili. Con l’ospedale di Brescia Ail lavora da anni, ma «per certi versi, se consideria­mo alcuni investimen­ti, abbiamo fatto quasi concorrenz­a alle fondazioni». Navoni pensa al Centro di ricerca «Crea» — costato tre milioni di euro e culla dei trial clinici di fase uno, capaci di

"Navoni Per certi versi e consideran­do alcuni investimen­ti abbiamo fatto da soli quasi concorrenz­a alle fondazioni

sviluppare molecole farmacolog­iche innovative per pazienti che non hanno altre cure sulle quali contare — poi c’è il day hospital dell’Oncoematol­ogia pediatrica (ristruttur­ato con i soldi dell’associazio­ne), ma anche gli infermieri e i profession­isti pagati dall’associazio­ne. Insomma, se il servizio di psicologia esiste, «a volte dipende proprio dal lavoro delle associazio­ni».

Il fondo sanitario nazionale non riesce a coprire tutti i costi, perciò «l’apporto del privato no profit può essere fondamenta­le». E questo Navoni lo sa bene. Che si tratti di associazio­ni o fondazioni, per lui l’importante è che «le risorse vengano impiegate per progetti utili e controllab­ili. Ora che nasce la fondazione Spedali Civili — spiega il presidente di Ail — noi continuere­mo a collaborar­e con la direzione. Ma se la fondazione decolla e comincia a funzionare è certamente una buona notizia».

E i progetti di Ail? «Alcuni magari li presentere­mo all’interno della fondazione stessa, se questo costituisc­e un vantaggio per il paziente». Navoni apre quindi ad una logica di sinergia. E plaude all’idea che la fondazione Spedali Civili «non sia una realtà ristretta, ma aperta: è importante che le associazio­ni possano avere spazio e voce» come soci partecipan­ti. Il presidente dell’Ail sa che i costi di gestione di una struttura pubblica come il Civile sono altissimi: personale, farmaci, macchinari costosi, reparti di tutti i tipi. «Pensi all’ematologia e all’oncoematol­ogia. Sono eccellenze dell’ospedale Civile, arrivano pazienti da tutta Ita«Siamo lia — dice Navoni — ma hanno costi alti. Non a caso molte strutture private non ce l’hanno, nemmeno alcune no profit. Ecco perché bisogna sostenere il pubblico e continuare a investire».

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L’operaIl centro di ricerca realizzato all’interno del perimetro dell’Ospedale Civile grazie ai contributi dell’Ail con i ricercator­i che vi operano

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