Quell’uomo con il fucile
Desidero raccontare la vicenda che riguarda un nostro concittadino, il quale ha praticamente anticipato l’entrata in vigore della legge sulla «Legittima difesa» dI Salvini. Costui ha applicato ante litteram il principio espresso dal capo della Lega secondo il quale la difesa è sempre legittima, e non può quindi esistere un eccesso di legittima difesa . Il nostro concittadino anni addietro nel suo Paese d’origine imbracciò un fucile mitragliatore e in tale posa si fece immortalare. Quindi, egli ha recentemente pubblicato tale immagine sul proprio profilo in Facebook, con l’evidente proposito di mettere sull’avviso quanti avessero l’intenzione di fare irruzione nella sua abitazione a scopo di furto o di rapina. A questo punto ci si sarebbe attesi da parte dei leghisti un coro di approvazione, un plauso unanimemente tributato, lodi, ammirazione, e magari anche una cooptazione ad honorem di questo concittadino tra le fila dei candidati di sicura fede leghista alle recenti elezioni dei consigli di quartiere. Macchè! La coerenza non è affatto virtù dei giorni nostri. Il capogruppo della Lega in Consiglio Comunale, invece di indicarlo quale chiaro esempio da seguire in aderenza al dettato salviniano, ha inspiegabilmente criticato con ferocia la decisione presa dal protagonista di questa vicenda di candidarsi quale consigliere di quartiere. La cronaca ci racconta come è finita la vicenda: nonostante le proteste dei leghisti nostrani, il candidato ha ricevuto un numero di preferenze sufficienti a farlo approdare all’agognato Consiglio di Quartiere. Forse tra i suoi estimatori si cela anche qualche leghista che lo ha premiato per aver voluto anticipare gli veneti?