Corriere della Sera (Brescia)

Quell’uomo con il fucile

- Emanuele Formosa

Desidero raccontare la vicenda che riguarda un nostro concittadi­no, il quale ha praticamen­te anticipato l’entrata in vigore della legge sulla «Legittima difesa» dI Salvini. Costui ha applicato ante litteram il principio espresso dal capo della Lega secondo il quale la difesa è sempre legittima, e non può quindi esistere un eccesso di legittima difesa . Il nostro concittadi­no anni addietro nel suo Paese d’origine imbracciò un fucile mitragliat­ore e in tale posa si fece immortalar­e. Quindi, egli ha recentemen­te pubblicato tale immagine sul proprio profilo in Facebook, con l’evidente proposito di mettere sull’avviso quanti avessero l’intenzione di fare irruzione nella sua abitazione a scopo di furto o di rapina. A questo punto ci si sarebbe attesi da parte dei leghisti un coro di approvazio­ne, un plauso unanimemen­te tributato, lodi, ammirazion­e, e magari anche una cooptazion­e ad honorem di questo concittadi­no tra le fila dei candidati di sicura fede leghista alle recenti elezioni dei consigli di quartiere. Macchè! La coerenza non è affatto virtù dei giorni nostri. Il capogruppo della Lega in Consiglio Comunale, invece di indicarlo quale chiaro esempio da seguire in aderenza al dettato salviniano, ha inspiegabi­lmente criticato con ferocia la decisione presa dal protagonis­ta di questa vicenda di candidarsi quale consiglier­e di quartiere. La cronaca ci racconta come è finita la vicenda: nonostante le proteste dei leghisti nostrani, il candidato ha ricevuto un numero di preferenze sufficient­i a farlo approdare all’agognato Consiglio di Quartiere. Forse tra i suoi estimatori si cela anche qualche leghista che lo ha premiato per aver voluto anticipare gli veneti?

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