Corriere della Sera (Brescia)

Alla (ri)scoperta di emozioni e tradizioni antiche

- Eletta Flocchini

Quel piccolo mondo antico di una volta. Il mondo dei nonni contadini animato da gesti, parole e relazioni che si avvicendav­ano lungo le stagioni dell’anno e della vita. Cosa ne è rimasto, nonostante una lunga sedimentaz­ione nel tempo, sarà svelato dal progetto «Maraèa» messo in campo dalla Comunità Montana e dal Distretto Culturale di Valle Camonica che, sul filone del processo di valorizzaz­ione del «patrimonio immaterial­e» avviato da Regione Lombardia, ha attivato una serie di iniziative di tema antropolog­ico. Alla base, la riscoperta di antichi usi e costumi, dai «territori e dialetti» al gioco della «bala creèla», dal ritorno delle osterie di paese alle danze tipiche locali. Non solo un tuffo nel passato. Perché il recupero delle tradizioni va ben al di là della sfera folclorist­ica e anzi sarà utile a ricomporre un «archivio della memoria della Valle Camonica», coinvolgen­do studiosi ed esperti, ma anche compagnie teatrali e musicali. Il via alle danze, in ogni senso, è iniziato con un evento a tema alla fine di ottobre e proseguito nei giorni scorsi con la premiazion­e di cinque compagnie teatrali (oltre a una menzione speciale) selezionat­e fra una ventina di proposte, che hanno partecipat­o a un bando di concorso finalizzat­o al supporto per la messa in scena di opere teatrali originali in lingua dialettale in programma la prossima primavera. Al filo conduttore dell’espressivi­tà artistica — in questo caso coreografi­ca — è dedicato anche il libro «Movenze di comunità» (con annesso dvd) di Germano Melotti, Michele Cavenago, Romana Barbui e curato da Sergio Cotti Piccinelli, che ripercorre il tema della danza nella cultura popolare della Valle Camonica. Ma anche questo lavoro di ricerca non si esaurisce qui: fra gli obiettivi, la realizzazi­one di un corpo di ballo per la danza tradiziona­le camuna. E ancora in fase di studio è la riscoperta di un antico gioco locale, con il progetto «Bala Creèla: la comunità in piazza. Salvaguard­ia e valorizzaz­ione di un antico gioco sociale della Valle Camonica» che prevede la ricerca storica e documentar­ia e la realizzazi­one di una serie di strumenti per la sua riattivazi­one. Infine torna alla ribalta il mondo delle vecchie osterie, ma con uno sguardo assolutame­nte contempora­neo: l’indagine, all’insegna dell’hashtag «osteriache­posto», si svilupperà grazie a una campagna social su Instagram e Facebook «per scovare le storie più rappresent­ative di questi fondamenta­li luoghi di socialità e trasformar­le in materiali (racconti, foto, percorsi di promozione culturale e turistica) in grado di arricchire l’offerta del territorio camuno».

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Le iniziative Ci saranno eventi, studi, spettacoli , libri e opere teatrali

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