Attivato il deposito di gas metano: rivolta dei sindaci nella zona rossa
Cornegliano, ok da Roma al bacino di stoccaggio . I Comuni: salute a rischio
LODI Per i tecnici il colosso sotterraneo può partire, per i sindaci no. Ma nonostante l’opposizione delle comunità locali, espressa in una riunione a porte chiuse in prefettura a Lodi, giovedì l’immenso bacino di stoccaggio di Ital Gas Storage ha iniziato a pompare gas metano dalla rete nazionale e a immetterlo nel giacimento. Piccole quantità per il momento, precisa la società, giusto per testare la funzionalità dell’impianto.
Una fase che andrà avanti per tutto il mese di dicembre «con volumi e portate inferiori alle capacità dell’impianto stesso». Da gennaio a marzo 2019 scatterà una seconda fase di iniezione ed erogazione «con volumi che continueranno a essere inferiori, per garantire l’avvio efficiente e sicuro delle attività di stoccaggio».
A tre anni esatti dall’inizio dei lavori e dopo oltre un anno e mezzo di test, il bacino di stoccaggio di Cornegliano Laudense, alle porte di Lodi, ha avuto il via libera dal Ministero dello sviluppo economico attraverso un proprio organismo tecnico, l’Unmig di Bologna. Due cluster, un magazzino sotterraneo da 2,2 miliardi di metri cubi realizzato su un vecchio giacimento Agip esaurito nel 1997, 14 pozzi di perforazione, un gasdotto costruito da Snam Rete Gas lungo 9.800 metri per collegare l’impianto alla rete nazionale, un miliardo di euro di costi con Morgan Stanley come partner, un comitato di residenti che per cinque anni ha organizzato campagne di dissenso e di protesta: nei dieci anni intercorsi tra lo sfruttamento della concessione e la realizzazione dell’opera, lo stoccaggio di Ital Gas Storage non si è fatto mancare nulla.
Ora arriva l’atto finale con l’autorizzazione dell’Ufficio minerario per gli idrocarburi e le georisorse di Bologna, che fa capo al Mise. Il «gigante» lodigiano — uno dei più estesi bacini privati d’Italia — avrà poco più di tre mesi per il rodaggio; dalla prossima primavera inizierà a immagazzinare fino a 1,3 miliardi di metri cubi di gas commerciale (il resto è il cosiddetto «cushion gas» destinato al funzionamento dell’impianto). Gas che sarà conservato in attesa dell’inverno nell’antico giacimento Agip che si estende a 1,4 chilometri di profondità nel sottosuolo di Cornegliano Laudense, Lodi e altri cinque Comuni. E dall’inverno 2019 inizierà a entrare nelle case degli italiani.
Tutti d’accordo? Non i sindaci dei paesi più coinvolti – oltre a Sara Casanova (Lodi) e Matteo Lacchini (Cornegliano) anche Severino Serafini e Alberto Vitale di Massalengo e Lodi Vecchio, che in una riunione in prefettura hanno espresso perplessità sull’accensione anticipata: «La sua realizzazione — sottolineano — ha sempre incontrato un forte dissenso da parte della comunità locale, allarmata per le possibili conseguenze sulla salute e sull’ambiente, e rischieremmo di ingenerare situazioni di disordine sociale per un avvio anticipato dell’impianto».
Impianto che tuttavia è stato anche un affare per il territorio: 15 milioni di euro l’indotto calcolato per le ricadute sulle imprese locali più 4,5 milioni di euro tra Provincia e Comune di Cornegliano Laudense, che ora con quei soldi realizzerà una casa famiglia per anziani.