Tar, Valtrompia «Bando da rifare per il depuratore»
Vizio di forma nell’affidamento di parte dei lavori dalla capogruppo ad una ditta terza
Tutto da rifare. L’Azienda Servizi Valtrompia Spa dovrà rimettere mano alla gara per l’assegnazione dei lavori di realizzazione del nuovo impianto di depurazione di Concesio. Il progetto, studiato per servire undici comuni della Valtrompia — Bovegno, Pezzaze, Tavernole sul Mella, Lodrino, Marcheno, Gardone Valtrompia, Sarezzo, Lumezzane, Polaveno, Villa Carcina e Concesio — e trattare i reflui generati da 85.000 abitanti, stando al cronoprogramma presentato mesi fa da Asvt, dovrebbe concretizzarsi entro il 2019. Scadenze che ora, dopo la sentenza pubblicata ieri dal tribunale amministrativo di via Zima, potrebbero subire variazioni.
Il Tar di Brescia infatti ha accolto il ricorso presentato da Suez Trattamento Acque Spa contro il bando del dicembre del 2017 vinto dal raggruppamento temporaneo di imprese formato dalla capogruppo Torricelli Srl, da Giovanni Putignano & Figli Srl e Facchetti Costruzioni Spa. A bloccare l’iter dell’opera (con una base d’asta che supera i 26 milioni di euro, comprensivi anche dei tre mesi di messa in esercizio e altri dieci di commissioning) sarebbe una questione di natura puramente tecnica. La decisione del tribunale è entrata nel merito della procedura di assegnazione, soffermandosi, come spiega il provvedimento, sull’analisi delle valutazioni relative alla capacità tecnica delle imprese in gara. Secondo la ricorrente, la Deldossi Srl, azienda alla quale la Facchetti Costruzioni con un contratto di avvalimento avrebbe affidato una parte dei lavori, ha messo a disposizione della avvalente solo una parte della propria organizzazione aziendale — sei operai (sui ventisette dipendenti di Deldossi) e due autocarri – contrariamente a quanto disposto dalla normativa sugli appalti pubblici. Inoltre, il contratto di avvalimento, per i legali di Suez — seconda classificata in gara —, «è carente anche dal punto di vista meramente materiale dei mezzi, attrezzature, organizzazione e maestranze messe a disposizione». Accuse considerate infondate dall’ente appaltante, l’Azienda Servizi Valtrompia, ma legittimate dal Tar. «Quando l’oggetto dell’avvalimento è la certificazione di qualità di cui la concorrente è priva, occorre, ai fini dell’idoneità del contratto, che l’ausiliaria metta a disposizione dell’ausiliata l’intera organizzazione aziendale, comprensiva di tutti i fattori della produzione e di tutte le risorse, che, complessivamente considerata, le ha consentito di acquisire la certificazione di qualità da mettere a disposizione» ricordano i giudici. Che poi aggiungono: «L’inadeguatezza della dotazione di risorse umane e strumentali, per come illustrata nel contratto di avvalimento preso in esame, rileva obiettivamente l’invalidità del predetto strumento contrattuale». Così il Tar ha predisposto l’annullamento dell’ammissione alla gara del RTI che fa capo a Torricelli Srl. L’ente valtrumplino dovrà provvedere al rinnovo degli atti di gara, mentre sarà compito dei ricorrenti dimostrare di essere in possesso di tutti i requisiti richiesti che poi la Asvt, controllata di A2A, dovrà nuovamente prendere in esame. Si allunga così l’avanzamento del nuovo impianto di depurazione di Concesio una struttura da 14.500 metri cubi in località Dosso Boscone, a basso impatto ambientale e tecnologicamente all’avanguardia - che in Valle si attende ormai da mezzo secolo.