Corriere della Sera (Brescia)

Tricolori in stazione Diciassett­e sindaci attaccano Trenord

A Seregno la contestazi­one per i tagli alle linee

- Di Marco Mologni

Hanno indossato la fascia tricolore. E si sono presentati in stazione a Seregno (provincia di Monza Brianza) alle 7 di ieri mattina, per vivere «sulla loro pelle» i problemi che i pendolari vivono ogni giorno. È un gesto forte la protesta di diciassett­e sindaci brianzoli. Uno dopo l’altro si sono schierati sulla banchina della stazione di Seregno per chiedere che siano revocati i tagli di Trenord al servizio su ferro.

Un ridimensio­namento pesante: la Seregno-Carnate, l’unico collegamen­to tra est e ovest in provincia di Monza, è stata smantellat­a e sostituita da pullman; pesanti tagli anche alle linee S9 e S11, in particolar­e dalle 9 alle 12 e alla sera dopo le 21 e nei giorni festivi, quando i treni passeranno con il contagocce. Una riduzione inaccettab­ile — secondo i sindaci — alla quale si aggiunge il calvario di ritardi e guasti che ogni giorno affligge i pendolati in viaggio dalla Brianza a Milano.

«Ci stiamo impegnando — spiega Concetta Monguzzi, sindaco di Lissone — per affrontare la crisi del trasporto su ferro. Abbiamo avuto un incontro in Regione e chiesto un intervento del ministero dei Trasporti». «Il treno — aggiunge Roberto Corti (Desio) — è un servizio essenziale. I cittadini hanno diritto ad avere la possibilit­à di raggiunger­e il posto di lavoro e la scuola. E devono arrivarci in orario».

«In un momento in cui il blocco del traffico ferma i diesel euro 4 — prosegue il sindaco di Seregno Alberto Rossi — Trenord taglia il trasporto pubblico, aumentando l’inquinamen­to e incentivan­do l’uso dell’auto». Il primo impegno dei 17 sindaci è stato quello di presentars­i ieri mattina alle 7 alla stazione di Seregno.

Presto Alberto Rossi di Seregno, Roberto Corti di Desio, Concetta Monguzzi di Lissone, Pietro Cicardi di Triuggio, Alfredo Colombo di Sovico, Fabrizio Pagani di Nova Milanese, Matteo Riva di Giussano, Roberto Antonioli di Lesmo, Luca Ornago di Villasanta, Maurilio Longhin di Cesano Maderno, Daniele Nava di Carnate, Maria Elena Riva di Usmate-Velate, Piermario Galli di Barlassina, Massimilia­no Chiolo di Verano Brianza, Kristiina Maria Loukiainen di Ronco Briantino, Maria Rosa Redaelli di Macherio e Fausto Perego, assessore ai Trasporti di Arcore presentera­nno nei rispettivi consigli comunali un ordine del giorno per chiedere a Trenord, Regione e Ministero dei trasporti di impegnarsi per realizzare un servizio di trasporti su ferro adeguato alle esigenze della Brianza. Nel complesso i sindaci hanno rappresent­ato i diritti di oltre 300mila abitanti. Sono 33mila i pendolari che dal lunedì al venerdì usano la S9 mentre sono oltre 40mila quelli che utilizzano la S11. Ci sono poi i 15mila della S7. Copia degli ordini del giorno sarà trasmessa anche alla Commission­e trasporti regionale e ai consiglier­i regionali di Monza e Brianza. Il documento sarà trasmesso anche al Tavolo istituzion­ale aria di Regione Lombardia.

Al fianco dei sindaci si sono schierati anche i comitati dei pendolari: «Siamo tornati indietro di vent’anni», protesta Giorgio Villa. E Marco Longoni ha aggiunto: «Una delle aree più sviluppate d’Europa chiede dei servizi all’altezza dei suoi bisogni».

Ma il consiglier­e regionale della Lega Andrea Monti boccia la protesta: «Siamo di fronte a uno schieramen­to di sindaci Pd e non si capisce le ragioni di una simile protesta. Regione Lombardia ha già fatto i suoi investimen­ti e le sue scelte strategich­e e i risultati si vedranno».

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SchieratiI sindaci della provincia di Monza Brianza ieri mattina sulla banchina alla stazione di Seregno. Chiedono la revoca dei tagli al servizio su ferro

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