Corriere della Sera (Brescia)

Elena un anno dopo «Ho battuto il tumore ora fatemi camminare»

Dodici mesi fa, l’annuncio choc Elena Fanchini, passato e futuro «La malattia mi ha dato più forza Ora sogno solo di camminare...»

- di Luca Bertelli

La maggiore delle sorelle Fanchini, che dodici mesi fa annunciò di avere il cancro, racconta un anno da combattent­e. Vinta la prima sfida, resta la seconda dopo il crac al piatto tibiale: «Vedo la luce dopo 50 giorni a letto. Penso a camminare, non so se tornerò sugli sci ma voglio provarci. Poi, penserò a un figlio».

Gli ultimi dodici mesi di Elena Fanchini sono stati come una lunga cronometro al Giro d’Italia. Non ha mai potuto staccare le mani dal manubrio, sta ancora pedalando. Non non sa quanti chilometri dovrà percorrere prima del traguardo. E ignora quanti se ne è lasciata alle spalle.

Elena, è già passato un anno. Come sta?

«Un anno da cosa?» Dall’annuncio del tumore che l’aveva colpita: era il 12 gennaio 2018.

«Ah già, è vero. Giuro che non avevo realizzato. Un anno. Caspita, mi sembra una data così vicina...».

Le rifaccio la domanda più banale, specie dopo l’ultimo infortunio. Come sta?

«Inizio a vedere la luce. Da mercoledì posso iniziare a muovermi un po’, è cominciata la vera riabilitaz­ione al centro Kinetik di Rogno dopo l’operazione al piatto tibiale. Uso le stampelle e solo tra un mese potrò iniziare lentamente a camminare da sola. Ma è già un grande passo, a livello psicologic­o. Per 50 giorni sono stata bloccata a letto con il gesso. Potrei dirle tutta la programmaz­ione delle tv italiane dalla A alla Z».

Lei appare sempre sorridente e positiva sui social. Ora così come un anno fa, quando raggelò tutti. Non ha mai avuto un momento di sconforto?

«Altroché se ne ho avuti. Del resto sui social diamo un’immagine nostra che non sempre corrispond­e alla realtà. Quando ho avuto bisogno di sfogarmi e piangere l’ho fatto a casa mia. Ai miei tifosi voglio invece diffondere sempre un’immagine positiva».

E i suoi fan sono aumentati. Lei è diventata un simbolo per tanti malati, lo sa?

«Proprio per questo devo mostrarmi sorridente. Sono testimonia­l della Onlus «Cancro primo aiuto». Conservo con scrupolo i messaggi di persone “normali”, durante le mie battaglie: contro il cancro e il nuovo infortunio. Sto lottando ancora, ho capito che il segreto consiste nel darsi un obiettivo a breve termine sempre nuovo».

Durante la chemiotera­pia, qual era?

«Tornare a sciare». Adesso?

«Ricomincia­re a camminare. Ora mi sembra un sogno. Restare ferma così a lungo è stata una prova durissima».

Vuole dirci che non pensa più a tornare a gareggiare?

«Quello sarà il futuro obiettivo, non è l’immediato. Sarà la mia prossima sfida, adesso nessuno può dire se ce la farò. Di certo, io sono pronta ancora a combattere»:

Ha mai avuto paura? «Assolutame­nte. Ma crede che non abbia mai avuto paura prima di una gara? È un sentimento che esiste, con il quale tutti devono convivere senza lasciarsi soffocare».

Il messaggio più bello? «Farei torto a qualcuno. Certo quel videomessa­ggio di Icardi, da tifosa interista...».

Se non ci fosse stata di mezzo la sfida vinta con il cancro, dopo un infortunio così grave si sarebbe ritirata?

«È possibile, non lo esclu- do. Aver sconfitto la malattia mi ha dato tanta forza in più».

Anche per questo pensava di potersela giocare con tutte, una volta tornata sugli sci?

«La mancanza di un’atleta dominante, in discesa, è sotto gli occhi di tutti. Ora torneranno Vonn e Goggia, ma per due mesi c’è stato un vuoto di potere nel quale avrei potuto provare a inserirmi. Non subito: dovevo mettere nelle gambe i carichi di lavoro che le altre avevano già. Avevo in testa la discesa di Cortina per un colpaccio, invece tra una settimana la guarderò da casa».

Può riuscirci Nadia, al posto suo?

«Sta sciando bene, come non accadeva da tempo. È stata sfortunata a Lake Louise, lì sarebbe finita sul podio se non avesse commesso un errore nella parte finale».

Sua sorella ha dichiarato che a fine carriera vuole diventare madre. Lei ci pensa?

«Ci sarà spazio per nuovi sogni e questo lo è. Ma prima voglio tornare a sciare».

La seconda riabilitaz­ione Dopo l’infortunio al piatto tibiale, sono stata 50 giorni immobile a casa davanti alla tv. È presto per capire se tornerò sugli sci, ma ci riproverò

 ??  ?? Combattent­e Elena Fanchini, 33 anni, conquistò un argento mondiale nel 2005; ha vinto il cancro, poi il grave infortunio
Combattent­e Elena Fanchini, 33 anni, conquistò un argento mondiale nel 2005; ha vinto il cancro, poi il grave infortunio
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Testimonia­l Tra gli sponsor di Elena, ora c’è anche la Onlus «Cancro primo aiuto»

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