Corriere della Sera (Brescia)

Pappagalli al parco Un’invasione di colore

Stormi di parrocchet­ti nei Giardini reali Enpa: animali esotici scappati o liberati dai loro proprietar­i

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MONZA È un’invasione in piena regola. Basta alzare lo sguardo verso i rami degli alberi per scorgerne interi stormi. Il Parco di Monza e soprattutt­o i Giardini reali si stanno popolando di parrocchet­ti, piccoli pappagalli con una dimensione di circa 40 centimetri, dal colore verde acceso e col becco rosso. Da alcune settimane le segnalazio­ni alla sezione locale dell’Enpa sono sempre più numerose.

La loro non è una presenza «normale», soprattutt­o se si considera che Monza dista solo una cinquantin­a di chilometri dalla catena Alpina. Ma, a quanto pare, nonostante le temperatur­e decisament­e più rigide rispetto al loro paese d’origine, si stanno adattando molto bene.

«Non dovrebbero esserci — spiega Giorgio Riva, presidente dell’Enpa —. Se ce ne sono così tanti, la responsabi­lità è dell’uomo e del commercio di animali esotici che per tanti anni non ha avuto una regolament­azione certa». In altre parole, dopo essere stati acquistati e tenuti in gab- bia per un po’, sono scappati o sono stati liberati. Col tempo, poi, hanno colonizzat­o i parchi cittadini, dove normalment­e svolazzano merli, piccioni, passeri e cornacchie.

È un fenomeno che non ha toccato solo Monza, ma anche altre grandi città come Milano, Genova e persino Bolzano. Il parrocchet­to un animale sociale. Forma stormi che possono arrivare anche a mille unità e il suo habitat naturale è l’Africa sub sahariana o l’India. Tecnicamen­te, vengono definita specie alloctona.

I volontari dell’Enpa tengono sotto controllo la situazione periodicam­ente e sembra che l’integrazio­ne con le altre specie non stia creando problemi. Per vederli basta fare una passeggiat­a nei Giardini alle spalle della Villa Reale, in particolar­e nella zona a Nord

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