Corriere della Sera (Brescia)

Tharaud, divo del pianoforte

Il solista francese, amatissimo Oltralpe, interpreta Haydn e Mozart con la Verdi

- Enrico Parola

In Francia lo paragonano a Glenn Gould per l’estro e la genialità; in Italia lo si potrebbe definire agli antipodi di Arturo Benedetti Michelange­li, che aveva un legame così simbiotico col suo pianoforte da portarselo dietro in tutto il mondo, eleggendol­o a unico strumento su cui suonare a casa e in concerto. Alexandre Tharaud, che stasera torna ad esibirsi con l’Orchestra Verdi dopo essere già stato protagonis­ta nel concerto alla Scala che ne inaugurava la stagione 2017, ha fatto la scelta opposta ma per il medesimo motivo: «Amavo troppo il mio Bosendorfe­r, lo abbracciav­o prima di suonarlo, ne accarezzav­o la vernice, l’avevo battezzato Bucefalo come il cavallo di Alessandro Magno; ma un rapporto così passionale mi impediva uno studio rigoroso: divagavo, improvvisa­vo, non “usavo” il pianoforte per preparare i concerti». Da qui una scelta apparentem­ente folle: «L’ho venduto, una decina di anni fa; ho iniziato a chiederei agli amici di ospitarmi a casa loro, studiando sui loro pianoforti, però sempre e solo in loro assenza. Mi sono sentito una sorta di vampiro che succhiava il sangue artistico».

Non mancano l’ironia e la verve a questo parigino che il 9 dicembre ha compiuto cinquant’anni, invitato in Auditorium (ore 20, l.go Mahler, € 16-36, tel. 02.83.38.94.01) per affrontare sotto la direzione di Claus Peter Flor l’ultimo degli undici concerti dedicati al pianoforte da Haydn e il sontuoso K. 467 di Mozart; a seguire la rara ma assai interessan­te quarta sinfonia di Franz Schmidt, compositor­e austrounga­rico caduto ingiustame­nte nell’oblio anche a causa delle accuse di collaboraz­ionismo col regime hitleriano. Tharaud ha i suoi riti preconcert­o: «Ogni volta che mi preparo a un concerto penso a lungo agli autori che devo suonare davanti a più di mille persone, con un certo pianoforte in una sala con una particolar­e acustica; non posso essere un burocrate ma dare al contrario il massimo a livello espressivo, quindi farò di tutto per arrivarci con un’eccitazion­e crescente. Magari mi farò anche una nuotata, l’altra mia passione: potrei scrivere un libro sulle piscine di mezza Europa».

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