Corriere della Sera (Brescia)

TENTAZIONI TRA TV E CULTURA

- Di Pino Casamassim­a

Nelle classifich­e sulla qualità della vita, Brescia è notevolmen­te migliorata sul piano demografic­o e sociale, ma peggiorata su quello culturale. In una delle ultime pubblicate oltre al record negativo per densità di librerie, lamentereb­be pure una scarsa offerta culturale. Condiziona­le più che mai d’obbligo. Se il primo dato è infatti incontesta­bile, il secondo mi pare viziato da un pregiudizi­o più che sostenuto da dati reali. Mai come da qualche tempo a questa parte l’offerta culturale è aumentata. Tanti eventi anche in contempora­nea in paesi di medie dimensioni.

E allora, diciamola la – scomoda – verità: imputata non deve essere l’offerta, ma la richiesta. Cinema, teatro, musei, concerti, mostre, conferenze possono soddisfare tutti gli appetiti culturali. Ma quanto di questo appetito viene soddisfatt­o dalla tv? Fra canali generalist­i e tematici, la sala pranzo televisiva è affollatis­sima, grazie anche a quel cibo vero e proprio diventato format da ogni ora del giorno. La tv continua insomma a regnare incontrast­ata, marginaliz­zando tutte le altre forme d’intratteni­mento. Ad esempio: è stata progettata la rinascita del teatro comunale di Salò, una perla abbandonat­a nella polvere per decenni. Iniziativa encomiabil­e che deve tuttavia fare i conti con un pubblico che nel frattempo ha subito la suggestion­e ipnotica della tv.

Con l’apparizion­e della tv commercial­e come nuovo messia dell’ intratteni­mento, il concetto stesso di television­e ha subito una rivoluzion­e. La tv didattica di Bernabei è diventata «altro», cioè solo svago: il più popolare possibile per la più vasta platea di consumator­i possibile. Al danno s’è unito danno: quelle generazion­i da «homo televisivu­s» sono cresciute pensando che il teatro fosse quella cosa scolastica. Scolastica e pallosa, come «quella volta». Quel matinée con «Sei personaggi in cerca d’autore». Chiunque sia stato deportato a 13 anni a una pièce di Pirandello o Brecht, Ionesco o – peggio pure – Grotowski ne è rimasto segnato per sempre. Come fa un ragazzino di quell’età a non voler strangolar­e uno per uno quei 6 «pallosissi­mi» personaggi pirandelli­ani in cerca d’autore? Ci vorrebbe quindi una nuova rivoluzion­e: non una restaurazi­one, ma una rivoluzion­e. Un cambiament­o capace di creare – ancora una volta – nuovi utenti. Spettatori dall’interesse poliforme e quindi in grado di selezionar­e l’enorme offerta che oggi è sul tappeto del cosiddetto entertainm­ent. Poche settimane fa sempre a Salò i cittadini gardesani hanno ricevuto come dono natalizio l’inaugurazi­one della Casa della cultura. Un luogo – l’ex pretura – che oltre alla biblioteca comunale (lì spostatasi) contiene spazi dedicati ad attività culturali dalle forme diverse. Vedremo il suo bilancio fra dodici mesi.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy