Addio all’edicola di Corso Zanardelli
Oltre cinquant’anni di attività in poco meno di tre metri quadri. L’ultima edicola rimasta lungo tutto il percorso dei Portici ha chiuso dopo Natale. Emilio Ventura, storico giornalaio dell’edicola posta all’incrocio tra Corso Zanardelli e via Mazzini e la sua adorabile consorte lasciano completamente vuoto il salotto della città che aveva visto, dal dopoguerra ad oggi, quattro edicole. La razionalizzazione dei punti vendita, se si può chiamare razionalizzazione visto che la crisi dell’editoria e dei giornali rende sempre meno appetibile l’attività dell’edicolante e quindi cedere la licenza diventa attività ardua, ha svuotato le tradizionali «vasche» dei bresciani. Le poche edicole rimaste hanno subito importanti ed apprezzate migliorie estetiche e merceologiche, tranne, forse, quella di largo Formentone, che stona con la piazza. Quella dei coniugi Ventura era l’unica rimasta «originale» con qualche problema di adeguamento ai nuovi standard disposti dalla legge e dall’amministrazione comunale per le attività di quel tipo: spazi ristrettissimi, colmi di periodici e riviste, scomodi tanto in estate quanto in inverno. Solo la loro passione ha saputo sorreggerli in un’attività non proprio all’insegna della comodità: sveglia presto alla mattina, sino al calar del sole ed oltre ininterrottamente. Caldo e freddo non hanno minimamente scalfito la loro passione. Le recenti statistiche indicano che Brescia non ami la lettura e il numero delle librerie suggerisce che non vi sia un gran feeling con la carta stampata. Ma quell’edicola rappresentava una piccola, ma significativa, parte della storia di Brescia. Un punto di riferimento per passanti frettolosi o affezionati clienti. Un luogo privilegiato di osservazione del costume di noi bresciani. Credo che se Emilio e consorte volessero tradurre la loro attività in carta stampata, tanto per rimanere in tema, ne uscirebbe un quadro gustoso di aneddoti, battute, e, non può mancare, un po’ di gossip. Non sempre era un acquisto frettoloso; molte volte si trasformava in scambio di idee sulla città, sui suoi pregi, pochi per la verità, e suoi molti difetti, ma sempre all’insegna della cordialità e del’amicizia. Liberata la colonna dall’esigua struttura rimarrà il vuoto, che senza dubbio migliorerà l’estetica ma che si tradurrà per molti bresciani in una perdita di umanità. Accanto al cartello di ringraziamento rivolto a tutti i bresciani, un altro ringrazia con un «ci mancherai». Non resta che acconsentire. Lunga e felice vita ai coniugi Ventura.