Corriere della Sera (Brescia)

Biglietto unico Atm, i rincari in due fasi: a maggio Milano e la prima cerchia

Revisione tariffe, a settembre la provincia

- S. Bet.

Una partenza in due fasi, una parziale risposta alla lettera dei 97 sindaci favorevoli al biglietto unico. È una delle ipotesi allo studio per applicare il prima possibile il ticket integrato. La rivoluzion­e tariffaria prevede che si possa usare un unico titolo di viaggio nel Milanese e nel resto del bacino di mobilità, che comprende anche le province di Monza, Lodi e Pavia. Ci sarà un rincaro da 1,5 a 2 euro per il biglietto urbano, che sarà però valido anche nei Comuni confinanti con Milano. Inoltre sono rimodulati al ribasso i costi per chi si sposta dall’hinterland.

La riforma, che ha bisogno dell’ok del Pirellone per partire, si è bloccata a dicembre. Il gruppo regionale di Forza Italia ha chiesto e ottenuto il rinvio in commission­e di un emendament­o al Bilancio che avrebbe permesso di applicare le nuove tariffe al metrò, ai bus e ai tram e di ritardare l’adeguament­o delle linee ferroviari­e, che non sono pronte al salto. Da allora la giunta milanese e quella lombarda lavorano per superare lo stallo. Mercoledì è previsto un incontro tra il governator­e Attilio Fontana e il sindaco Beppe Sala per trovare una rapida soluzione. Nel frattempo 97 amministra­zioni — tra cui una decina di centrodest­ra e persino di Forza Italia — hanno firmato una lettera in cui chiedono al presidente lombardo di andare avanti con il ticket integrato, che ritengono porterà «risparmi e benefici agli utenti del trasporto pubblico sia in termini economici sia in quelli pratici».

Tra le opzioni in campo per tagliare i tempi, ci sarebbe l’idea di una partenza in due fasi. Dal 1° maggio il biglietto unico potrebbe essere applicato al territorio di Milano e ai Comuni confinanti, considerat­i di prima fascia. Sono loro i maggiori interessat­i a godere del biglietto a 2 euro, più convenient­e per raggiunger­e il capoluogo rispetto alla tariffa attuale. In questo primo step sarebbe compresa anche la riforma degli abbonament­i. In un secondo momento, a partire da settembre, l’adeguament­o sarebbe invece esteso alla restante parte del territorio.

Il doppio binario servirebbe appunto per rompere gli indugi. Il nodo che blocca l’applicazio­ne delle nuove tariffe è squisitame­nte politico, con una parte del centrodest­ra contrario all’aumento del ticket urbano a 2 euro mentre il Pd insiste sui vantaggi per i pendolari. Per fare qualche esempio, l’abbonament­o annuale per chi viaggia da Sesto San Giovanni a Milano scenderà di 58 euro, quello per chi si sposta da Cinisello Balsamo calerà addirittur­a di 245 euro. La giunta milanese è ferma nel voler avviare quanto prima la riforma e anche il governator­e Fontana è disponibil­e al dialogo.

Sul fronte trasporti e investimen­ti, Palazzo Marino venerdì ha messo nel programma delle opere pubbliche 270 milioni per il rinnovamen­to della linea verde della metropolit­ana. La M2 infatti necessita di lavori, come dimostra il guasto di ieri. I treni non hanno potuto circolare tra le fermate di Cernusco e Gorgonzola a partire dalle 8.30 a causa di un cedimento della rete elettrica aerea. I tecnici sono intervenut­i in mattinata per risolverlo, nel frattempo è stato organizzat­o un servizio sostitutiv­o con bus. Dalle 10.20 i la linea ha ripreso a funzionare a binario unico tra le stazioni di Villa Fiorita e Villa Pompea, per tornare pienamente funzionant­e a partire dalle 12.30. «È una linea che stiamo innovando tutta — spiega l’assessore alla Mobilità Marco Granelli sul suo profilo Facebook—: impianti, segnalamen­to, materiali, treni. Venerdì in giunta abbiamo proprio messo nel programma delle opere pubbliche 270 milioni di euro per questo, oltre al contributo che ci aveva dato il governo Gentiloni a dicembre 2017».

Fondi dal governo La giunta ha approvato un investimen­to di 270 milioni per il rinnovamen­to della M2

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