Internet veloce, un sogno
Quattro Comuni su sei non hanno la banda ultra larga, vitale per le aziende
In tempi di industria 4.0 e fatturazione elettronica per quattro Comuni su sei «internet veloce» resta un miraggio. Tra Bassa, alta Valcamonica e alta Valtrompia sono 83 i paesi senza banda ultra larga dove cittadini e imprese sono costretti a navigare a velocità inferiori ai 20 Megabit al secondo, mentre l’obiettivo (irrealizzabile) del Governo è arrivare ad almeno 30 Mbps entro il 2020.
In tempi di Industria 4.0 e fatturazione elettronica diverse imprese si trovano ancora a dover fare i conti con l’«internet lumaca». Con relativi danni collaterali al fatturato. Già, perché se la fibra ottica è una realtà in città ed in diversi paesi dell’hinterland (ma c’è anche l’esempio virtuoso della Valsabbia), nella provincia più industrializzata d’Italia ci sono ancora 83 comuni dove ad oggi la banda «ultra larga», con collegamenti superiori ai 30 Megabit al secondo, resta un miraggio.
La situazione tutt’altro che rosea è messa nero su bianco dai dati forniti da Infratel Italia, la società in house del ministero dello Sviluppo Econotando mico che ha già concluso le gare per compensare il divario digitale delle «aree bianche», quei territori definiti «a fallimento di mercato» dove nessun operatore privato è intenzionato ad investire por- la «fibra ottica» perché troppo lunghi sarebbero i tempi di riscatto dell’investimento. In queste aree arriverà Open Fiber, la società partecipata da Enel e Cassa Depositi e Prestiti che si è aggiudicata tutte le gare, compresa quella (nel 2017) in Lombardia, dove effettuerà lavori per 439 milioni (quasi 50 milioni solo nella nostra provincia), fondi dell’Ue e del ministero. Secondo quanto stabilito dal piano «Agenda digitale 2020» si dovrebbe garantire una connessione a 30 Mbps in tutto il territorio ed a 100 Mbps in almeno l’ 85% della provincia. Ma i ritardi ci sono e sono corposi. Il motivo? Non solo questioni burocratiche: spesso la società si trova a dover trattare con i singoli Comuni ed i privati il passaggio dei cavi; arrivano richieste di ripristino dei luoghi (strade e marciapiedi) a volte giuste, a volte pretenziose. Ed i tempi si dilatano. Con buona pace di quelle aziende (ma anche di decine di migliaia di utenti privati)
Le maglie nere Penalizzati i territori dell’alta Valcamonica e Valtrompia e della pianura centrorientale