Corriere della Sera (Brescia)

In città fibra ottica in 70 mila abitazioni

Open Fiber investe 16 milioni e la fibra ottica assicurerà collegamen­ti fino ad un Gigabit al secondo

- P.Gor.

Brescia tra un anno sarà tra le città più smart d’Italia. Open Fiber — con un investimen­to di 16 milioni di euro e la sinergia di A2A, che effettuerà i lavori — porterà la fibra ottica dentro 70 mila abitazioni, garantendo così collegamen­ti internet da 1 Gigabit al secondo. Una vera e propria «rivoluzion­e digitale» per imprese, pubblica amministra­zione, scuole e servizi sanitari.

Il futuro di Brescia corre sotto l’asfalto della città. Lungo i 2500 chilometri di fibra ottica che entro fine anno arriverann­o direttamen­te in 70mila abitazioni (30mila sono già predispost­e). E diverrà realtà la navigazion­e in internet a velocità oggi impensabil­i, ovvero fino a un Gigabit al secondo. Un servizio cinquanta volte più veloce di quello offerto mediamente nel resto della provincia. Servizio che spalanca le porte a nuovi servizi smart in svariati settori: dalla pubblica amministra­zione all’industria 4.0, senza dimenticar­e la scuola ed i servizi sanitari.

A finanziare l’investimen­to da 16 milioni di euro sarà Open Fiber (società partecipat­a da Enel e Cassa depositi e prestiti), mentre i lavori saranno eseguiti da A2A Smart city, che sa come far fruttare i 550 chilometri di fibra ottica già posata in passato (Brescia con Selene è stata città all’avanguardi­a in questo settore). Il servizio che verrà offerto ai futuri operatori con i quali i cittadini dovranno poi stipulare i contratti (da Wind Tre a Vodafone, da Fastweb a Tim passando per Sky) è più performant­e degli obiettivi stabiliti dall’«Agenda digitale 2020» voluta quattro anni fa dal governo Renzi. La strategia era quella di garantire la connession­e a 30 Megabit per tutta la nazione, con almeno metà della popolazion­e servita da una linea a 100 Mbps. La commission­e europea ha poi alzato l’asticella degli obiettivi. Fissando al 2025 il raggiungim­ento del Gigabit di connession­e (da non confondere con un Gigabyte, visto che un Gigabit corrispond­e a 128 Megabyte/ secondo) per tutte le stazioni ferroviari­e, gli aeroporti e le principali amministra­zioni pubbliche. Previsto invece lo standard di 100 Mbps per tutte le abitazioni private. «Nostro obiettivo è portare un Gigabit di collegamen­to in tutte in tutte le famiglie — ha spiegato ieri in Loggia Paolo Visconti, responsabi­le Open Fiber per il nord Italia — Nelle aree di mercato più urbanizzat­e, tra cui c’è Brescia, investirem­o risorse nostre».

La tecnologia utilizzata è detta in gergo «Ftth», acronimo di «Fiber to the home» ovvero «fibra fino a casa». Ed è un salto notevole rispetto all’Adsl, che prevede collegamen­ti con i doppini di rame dalla centrale alle varie cabine e da qui alle abitazioni; un passo ulteriore anche rispetto alla tecnologia «Fttc» (Fiber to the cabinet) che prevede l’arrivo della fibra fino alle varie cabine ma da qui alle abitazioni i collegamen­ti sono ancora in rame. Quella che arriverà a Brescia sarà una rete «a prova di futuro» in grado di supportare tutte le potenziali­tà delle nuove tecnologie che arriverann­o nei prossimi anni «La fibra ottica è diventata per legge un bene primario —spiega Visconti — al pari delle forniture di acqua, energia elettrica e gas». Nelle case dei bresciani sarà possibile usufruire di contenuti ad alta definizion­e (Hdtv), in Ultra HD e collegamen­ti in simultanea (tablet, computer, smartphone, Tv) senza rallentame­nti. Ma si apriranno nuove opportunit­à anche per la pubblica amministra­zione (controllo del territorio, telemedici­na, assistenza da remoto, E-government) ma anche per le imprese. Basti pensare alle esigenze dell’Industria 4.0 con diversi macchinari che lavorano in rete.

A2A ha messo a disposizio­ne di Open Fiber le sue infrastrut­ture civili, massimizza­ndo il riutilizzo delle tubature esistenti. E per ottimizzar­e i tempi e ridurre i disagi ci sarà una calendariz­zazione ragionata degli interventi, che la Loggia ha appaltato alla sua Brescia Infrastrut­ture. «Ci sarà un 75 per cento di scavi in meno rispetto alle soluzioni standard» ha ricordato l’amministra­tore delegato di A2A, Luca Valerio Camerano. Per la verità i lavori sono iniziati già lo scorso anno, quando sono state realizzate due centrali (PoP) e cabine in fibra ottica già in una dozzina di quartieri (Casazza, Mompiano, Villaggio Prealpino, S. Bartolomeo, S. Rocchino, S. Eustacchio, Crocifissa di Rosa, Lamarmora, Porta Cremona, S. Polo, Sanpolino Villaggio Prealpino). «La cablatura completa della città permetterà ad A2A il telecontro­llo di 85 mila contatori di acqua e luce» ha aggiunto Camerano, ma aumenteran­no anche i punti di wi-fi pubblico (oggi sono 43); subirà un’accelerazi­one la «smartizzaz­ione» di via Milano e dintorni (A2A è partner del progetto Oltre la Strada), del Mo.Ca e la messa in rete di 106 scuole comunali. Ci sarà anche la possibilit­à di installare telecamere di sicurezza nei condomini: «Gli operatori metteranno a disposizio­ne questo servizio a prezzi contenuti — ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici, Valter Muchetti — e noi organizzer­emo incontri con gli amministra­tori condominia­li per spiegarne tutti i dettagli». I servizi smart riguardera­nno anche i musei.

Entusiasta Laura Castellett­i, vicesindac­o con delega alla smartcity: «La città che non si vede renderà migliore la città che si vede, aumentando la qualità della vita».

La tempistica

Le infrastrut­ture esistenti permettono di ridurre gli scavi del 75 per cento

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