Pena confermata ma è «scontato» il risarcimento
La condanna (3 anni) per l’ex sindaco di Montichiari Elena Zanola, per falso e abuso d’ufficio per le pressioni sulla Gedit è confermata, ma i giudici d’appello hanno ridotto il risarcimento: da 242 mila euro a 80 mila.
La pena è rimasta invariata, così come chiesto dal sostituto procuratore generale Cristina Bertotti. Dopo oltre un’ora di camera di consiglio la Corte d’appello ha confermato la condanna a tre anni a carico dell’ex sindaco di Montichiari (in quota Lega) Elena Zanola, per falso e abuso d’ufficio. Sono passati più di cinque anni, da quando, il 17 settembre del 2013, finì agli arresti domiciliari per le presunte pressioni che avrebbe esercitato nei confronti della Gedit — ma anche sui cittadini, sulla polizia locale affinché intensificasse i controlli e su Arpa — azienda che si occupa di smaltimento rifiuti, al fine (per l’accusa) di ottenere una convenzione economica favorevole al Comune. «Ho sempre agito nell’interesse esclusivo dei miei cittadini» ha sempre detto lei, Zanola, assistita dall’avvocato Patrizia Zanetti che, punto dopo punto, ha replicato alle accuse. C’è un però. I giudici di secondo grado hanno notevolmente ridotto la provvisionale disposta un anno fa dai colleghi di primo grado nei confronti dell’imputata come risarcimento del danno a favore di Gedit, parte civile nel processo: si passa quindi da 242 mila euro a circa un terzo, 80 mila. Elena Zanola emanò un’ordinanza urgente per chiudere la Gedit il 12 gennaio 2012. L’impianto riaprì il giorno dopo. «Ma non si può dire che la relazione di Arpa fosse falsata o inattendibile, perché non è vero», ha incalzato la difesa. Ribadendo l’insussistenza di elementi che confermino «pressioni o condizionamenti sui residenti, che di proprio pugno hanno segnalato il disagio per i cattivi odori in paese, o sugli agenti della locale, spesso chiamati a verificare proprio dai cittadini stessi. C’erano bambini che stavano male». (m.rod.)