Corriere della Sera (Brescia)

Super Caracciolo: duecento gol

Amarezza per la camuna: «Ci ho messo il cuore, ma non è bastato». Ci riprova domenica con la discesa

- Zanelli

Andrea Caracciolo ha segnato domenica una doppietta al portiere del Teramo che ha portato alla terza vittoria consecutiv­a la Feralpisal­ò, ma anche al record di duecento reti messe a segno in una carriera da profession­ista che non conosce limiti.

Ai Mondiali e alle Olimpiadi i piazzament­i non contano. Esiste solo il podio. Per questo Nadia Fanchini, alla sua sesta esperienza iridata, ad Aare ha cercato il colpaccio. E ci è andata vicinissim­a: il primo posto nel Supergigan­te era distante solo 14 centesimi e il bronzo appena nove. La bresciana, 32 anni, ha centrato un meraviglio­so quinto posto, il miglior risultato stagionale e la prova più positiva in un Mondiale a distanza di sei anni dall’argento in discesa a Schladming. Ma è un sorriso amaro, pieno di rammarico quello di Nadia: «Qui si corre per le medaglie — ha ribadito, dopo averlo spiegato al Corriere della Sera alla vigilia della gara — e io ho dato tutto, ci ho messo il cuore. Non è bastato, ancora una volta resto ai piedi del podio nell’appuntamen­to dell’anno (si riferisce al quarto posto delle Olimpiadi di Sochi nel 2014 in gigante e a quello del debutto, nel 2005, ai Mondiali di Santa Caterina Valfurva in Supergigan­te): c’è soddisfazi­one per aver dimostrato di essere ancora lì a combattere con le altre, ma l’amarezza resta».

Nadia è stata medaglia di bronzo virtuale per alcuni minuti: al termine della sua prova era alle spalle di Goggia e Suter, poi si è inserita la Shiffrin – vincitrice – e la Rebensburg, giunta quarta quasi ad indorare la pillola: nello sport si dice che nelle gare di un giorno terminare quinti sia di gran lunga meglio.

Ora Nadia Fanchini, domenica, cercherà di migliorars­i in discesa. Molto dipenderà dalle condizioni del meteo e dal tracciato, ieri per lei penalizzan­te: la partenza è stata abbassata, cancelland­o il settore più tecnico di una pista senza particolar­i insidie, come ha dimostrato l’arrivo ravvicinat­o di tante atlete. «Con una gara più lunga sarebbe andata diversamen­te – racconta la bresciana — sarei stata avvantaggi­ata da un tracciato più tecnico. Questa è una pista lenta e facile». Non il suo pane, ma nella parte centrale è stata da medaglia. Si riparte da qui. Ed è un bel ripartire.

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 ??  ?? In gara Nadia Fanchini, alla sua sesta esperienza iridata, ad Aare ha cercato il colpaccio, ma è arrivata quinta
In gara Nadia Fanchini, alla sua sesta esperienza iridata, ad Aare ha cercato il colpaccio, ma è arrivata quinta

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