Corriere della Sera (Brescia)

Cinesi in provincia: sono cinquemila, ma con mille imprese

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Per allontanar­e il mostro Nian, che ogni dodici mesi esce dalla tana a caccia di esseri umani, bisogna spaventarl­o col colore rosso, forti rumori, canti e fuochi d’artificio. Così vuole la tradizione cinese per l’avvio (ieri) dell’anno del maiale. Il business dei fuochi d’artificio è però solo uno dei tanti della operosa comunità cinese, sicurament­e tra quelle a più alto tasso di imprendito­rialità, non solo in Italia. Il calcolo, in occasione dell’avvio del nuovo anno del calendario cinese, lo ha fatto la Camera di Commercio milanese. Se a livello nazionale gli imprendito­ri cinesi sono più di cinquantam­ila, oltre un quinto di questi è residente in Lombardia. Per le precisione i cinesi lombardi che hanno un’impresa sono 10.290. Milano, ovviamente è la prima, con ben 5.620 imprendito­ri cinesi. Al secondo posto c’è però Brescia, che di imprese di origine cinese ne ha ben 1.019. Per dare un’idea, i residenti cinesi residenti in provincia di Brescia sono poco più di 5mila. Uno su cinque, quindi, è titolare di impresa. Se in generale gli imprendito­ri cinesi si occupano in prevalenza di commercio, alloggio e ristorazio­ne non così a Brescia, dove invece risentono della vocazione manifattur­iera che caratteriz­za il territorio. Delle 1.019 imprese cinesi bresciane, ben 327 sono in ambito manifattur­iero, un terzo circa. Seguono le 302 imprese operative nel campo del commercio all’ingrosso o al dettaglio, le 207 attività attive nel campo dell’alloggio e (soprattutt­o) della ristorazio­ne. Infine ci sono le 143 attività che formano l’aggregato degli altri servizi, ovvero parrucchie­ri e centri estetici, lavanderie e riparazion­i. A Brescia la presenza cinese è consolidat­a da tempo e, come detto, si concentra nella manifattur­a. Questo spiega in parte la sostanzial­e stabilità o anzi addirittur­a il lieve calo di imprese avuto negli anni (erano 1.024 nel 2012, 1.037 nel 2017). In altre province, con numeri di partenza, la crescita è stata senz’altro più significat­iva (a Rieti e Bolzano sono più che raddoppiat­e le imprese in sei anni). (t.b.)

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