Corriere della Sera (Brescia)

Un’altra asta deserta Non ci sono offerte per l’impianto del Como

Nessun acquirente per la storica «cittadella del calcio»

- Anna Campaniell­o

COMO Il rumore dei tacchetti sull’asfalto, dagli spogliatoi al campo, è ormai un lontano ricordo. La storica «casa» del Calcio Como, il centro sportivo di Orsenigo intitolato all’ex presidente Mario Beretta, resterà inutilizza­to e preda del degrado ancora a lungo. Finito al centro dell’inchiesta che ha portato al fallimento della società, l’impianto è stato messo all’asta un anno fa, ma anche il secondo tentativo di vendita, ieri, è andato a vuoto. Nessuna offerta. Se ne riparlerà ad aprile, con un ulteriore ribasso che sempre più avrà il sapore della svendita.

Da quasi mezzo secolo Orsenigo è entrato a far parte della storia del Como. Negli anni gloriosi della massima serie come nel passato più recente, segnato dalla dichiarazi­one di fallimento del tribunale nel luglio del 2016, dalla breve illusione di una rinascita internazio­nale con l’arrivo di lady Puni Essien, dalla ripartenza dai dilettanti con l’attuale presidenza targata Massimo Nicastro e Roberto Felleca. Nel 2014, il centro sportivo è stato acquistato dalla S3C, società che deteneva il 99% delle quote del Calcio Como sotto la presidenza di Pietro Porro. Un passaggio contestato dalla Procura di Como nell’indagine sul fallimento. Per l’accusa, i vertici della società avrebbero sottratto al club il principale bene di proprietà, facendolo passare nelle mani dell’azienda degli stessi soci. Il campo sarebbe così «il profitto del reato di bancarotta». L’immobile è stato messo sotto sequestro e campi ed edifici sono in stato di totale abbandono. Con il fallimento della stessa S3C, lo scorso anno, il centro è stato messo all’asta. La prima valutazion­e è stata di quasi due milioni di euro e non si sono fatti avanti potenziali acquirenti. Ieri, per il secondo tentativo, l’asticella era scesa a un milione e 425 mila euro, ma anche in questo caso l’asta è andata deserta. Non resta altro da fare che abbassare ulteriorme­nte la richiesta. Ad aprile sarà fissata una nuova scadenza, base d’asta a un milione e 60 mila euro, con offerta minima 795mila euro. «C’erano state alcune manifestaz­ioni di interesse e questo ci aveva fatto sperare — dice Giulia Pusterla, curatore fallimenta­re della S3C —. Non è andata così, ma queste premesse ci fanno ben sperare per la prossima asta».

Per il fallimento del Calcio Como, intanto, sei delle otto persone coinvolte hanno definito il patteggiam­ento, a partire dall’allora presidente Pietro Porro, 2 anni, e dal vice Flavio Foti, 1 anno e 6 mesi. Gli altri sono Fabio Bruni (1 anno e 4 mesi), Stefano Roda (1 anno e 8 mesi), Franco Pagani (un anno) e Guido Geri (un anno e 2 mesi). Sono stati rinviati a giudizio invece i commercial­isti Giovanni Puntello e Fabrizio Milesi.

 ??  ?? Ieri e oggiA sinistra, l’impianto di Orsenigo quando si allenavano i calciatori del Como. A destra, l’impianto oggi in preda al degrado Fallimento● Ieri è andata deserta la seconda asta per il centro sportivo di Orsenigo, l’impianto dove, per oltre mezzo secolo, si sono allenati i calciatori del Como
Ieri e oggiA sinistra, l’impianto di Orsenigo quando si allenavano i calciatori del Como. A destra, l’impianto oggi in preda al degrado Fallimento● Ieri è andata deserta la seconda asta per il centro sportivo di Orsenigo, l’impianto dove, per oltre mezzo secolo, si sono allenati i calciatori del Como
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