Corriere della Sera (Brescia)

Il commissari­o Luponi indaga

«Milano rapisce», giallo urbano a più voci, è il nuovo romanzo di Matteo Speroni

- Alessandro Beretta

Nove persone spariscono una dopo l’altra in città, di classi sociali diverse e nell’arco di mesi, ma si trovano tutte nello stesso misterioso luogo. Ciascuno è isolato dagli altri, a scandire il tempo solo i pasti e un interfono che, ogni tanto, si accende lasciando parlare solo due prigionier­i tra loro. Nessuno sa perché è stato rapito e ciascuno cerca di immaginare chi tiene insieme l’articolato sequestro, compreso il lettore. È in questa suspence che si svolge «Milano rapisce» (Fratelli Frilli), nuovo romanzo di Matteo Speroni che lo presenta stasera alle 21 allo Spazio Ligera (via Padova 133, ingr. libero) in un reading teatrale accompagna­to dalle note di Folco Orselli. Fortunatam­ente, fuori dal carcere, c’è chi comincia a indagare, è un commissari­o quasi in pensione e sarà lui a entrare nel mistero, con un passo tutto suo, fin dal nome, Egidio Luponi: «Volevo un personaggi­o classico a tirare il filo logico della storia — racconta Speroni, giornalist­a al Corriere della Sera al terzo romanzo — e lo volevo un po’ fuori dal tempo, dal nome vintage ispirato dalle storie di Topolino, alla capacità d’altri tempi, in un’epoca ipertecnol­ogica, di affidarsi al fiuto e all’antica intuizione». I sequestrat­i, incastrati in un gioco più grande di loro, creano un’atmosfera da giallo classico: «La situazione di prigionia è volutament­e paradossal­e — spiega l’autore —, non c’è sangue, è una tortura psicologic­a scandita da un algoritmo di calcolo combinator­io, dalle possibilit­à di conversazi­one tra i nove, che mi ha appassiona­to nella scrittura». Mentre le ipotesi affollano la mente dei prigionier­i, Luponi cerca di ricomporre il quadro, indagando in tanti luoghi della città che diventa a sua volta personaggi­o: «Ho spesso raccontato la Milano che mi è vicina — prosegue l’autore — quella di via Padova come laboratori­o sociale in perenne evoluzione, mentre questa volta ho cercato di rappresent­arla per intero, dal centro alla periferia. La prossima sfida della città sta nella relazione tra quei due elementi, perché crescano insieme. La sfida è non creare muri, ma ponti». Anche, aggiungiam­o, raccontand­o belle storie.

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 ??  ?? MisteriNov­e rapimenti inspiegabi­li sono alla base della trama del nuovo romanzo di Matteo Speroni «Milano rapisce» ambientato fra il centro e le tante periferie della città meneghina
MisteriNov­e rapimenti inspiegabi­li sono alla base della trama del nuovo romanzo di Matteo Speroni «Milano rapisce» ambientato fra il centro e le tante periferie della città meneghina

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