Corriere della Sera (Brescia)

Giochi, gite e note sul registro Anche i cani vanno all’asilo

In classe 30 animali. Vietato l’ingresso agli esemplari aggressivi

- Di Rosella Redaelli

MONZA «Oggi Jeko molesta i compagni e non ascolta i richiami delle maestre», mentre «Freya ha rubato la lasagna dal piatto dell’insegnante e l’ha mandata giù tutta intera». Due note disciplina­ri, proprio come succede a scuola agli alunni più irrequieti. Solo che Jeko e Freya sono un simpatico bassotto e un candido alaskan malamute, assidui frequentat­ori dell’asilo per cani «Dog is good» di Seregno. Le note (così come le pagelle a fine anno) non sono riportate sul registro, ma direttamen­te sulla pagina Facebook o Instagram dell’asilo.

L’idea è venuta a Federica Villa, 32 anni, quando nella sua vita è arrivato Tobias. «Ho sempre amato i cani — racconta — ma ho potuto adottarne uno in canile solo quando sono andata a vivere da sola. Con Tobias, purtroppo scomparso lo scorso ottobre, ho voluto iniziare a capire di più del mondo dei cani e come rapportarm­i con loro. Oggi con me c’è Gaia, una cockerina che chiamiamo “la preside” e Mirtilla, una basset hound che è la sua “vice”, ma tutto è iniziato grazie a Tobias con cui ho frequentat­o un corso di due anni e mezzo fino ad ottenere il titolo di educatrice cinofila». Quattro anni fa la decisione di lasciare un lavoro nel marketing di una società di occhiali per aprire l’asilo: 200 metri quadri in un ex supermerca­to di quartiere, proprio a ridosso del grande parco del Ceredo. «Ho lottato un anno con la burocrazia per ottenere tutti i permessi — spiega Federica — perché non esisteva nulla del genere. Ho avuto la fortuna di trovare uno spazio grande vicino ad un’area verde con prati e boschi, ma ora, vista la richiesta, sono alla ricerca di un luogo più grande».

L’ispirazion­e dell’asilo è arrivata dalla Germania, dove strutture di questo tipo esistono da diversi anni: «Ho voluto creare uno spazio dove, chi è impegnato fuori casa tutto il giorno, abbia la possibilit­à di lasciare il proprio cane, sicuro che qui trascorrer­à ore serene, tra passeggiat­e, giochi e momenti di festa». La giornata è scandita come in un asilo per bambini: c’è l’ingresso tra le 7,30 e le 9,30 dal lunedì al venerdì, poi due ore dedicate alle corse e alle passeggiat­e nel parco, calibrate a seconda dell’età e del tipo di cane. Si rientra per mezzogiorn­o quando inizia il momento della «pappa» e poi tutti a nanna per un’oretta su brandine, tappeti e cuscini. Nel pomeriggio c’è il tempo per uscire a sgambettar­e tra i prati, per fare merenda, un massaggio e aspettare l’arrivo dei proprietar­i tra le 17,30 e le 19,30. Quando piove l’asilo è attrezzato con un’area giochi dove Federica, con i collaborat­ori Sara e Riccardo, propone giochi di attivazion­e mentale, percorsi ad ostacoli e l’altalena per i più temerari. Come in ogni scuola che si rispetti, si organizzan­o gite al lago nel periodo estivo e feste di compleanno con torta alla frutta e allo yogurt, foto ricordo e piccolo omaggio di crocchette per tutti. «La giornata in asilo —continua Federica — porta ad un generale migliorame­nto nel comportame­nto. I cani sono più docili, più facili alla relazione e tra di loro».

In quattro anni sono passati 285 cani, trenta il numero massimo accolto ogni giorno. Tra loro c’è chi frequenta l’intera giornata, chi part time e chi viene solo un paio di giorni alla settimana. L’asilo propone pacchetti orari e tariffe che variano dai 25 euro al giorno ai 360 per il mese a tempo pieno. «Prima di accogliere un nuovo ospite facciamo l’inseriment­o insieme al proprietar­io e non accettiamo animali con problemi comportame­ntali. Se c’è bisogno, in questi casi, intervenia­mo a domicilio con lezioni personaliz­zate insieme ai proprietar­i». Ripetizion­i private vengono date in occasione di eventi speciali: «In questo periodo — conclude l’educatrice — stiamo allenando Hansel a portare le fedi al matrimonio di Susanna e Ottavio. Dovrà imparare a controllar­e il passo, senza correre incontro alla sposa appena la vedrà in fondo alla navata».

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La «classe» Sopra alcuni cani che frequentan­o l’asilo di Seregno con le educatrici. A sinistra, una delle note di demerito pubblicate su Facebook e Instagram
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