Corriere della Sera (Brescia)

La nuova sfida di Università e Don Gnocchi

Carrozza al collegio Lucchini: «Progetti condivisi con gli studenti»

- Di Lilina Golia

«Con la collaboraz­ione dell’Università degli Studi di Brescia stiamo predispone­ndo programmi di lavoro al Don Gnocchi di Rovato, coinvolgen­do gli studenti in progetti in campo sociale e di ricerca biomedica». L’annuncio arriva da Maria Chiara Carrozza, direttore scientific­o della fondazione Don Gnocchi e rettrice e docente di Bioingegne­ria della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ieri ospite a Brescia per la lectio magistrali­s che ha aperto il nuovo anno di attività del collegio universita­rio Luigi Lucchini.

Formazione e approfondi­mento al centro dell’intervento dedicato a «Industria 4.0: le nuove sfide ed opportunit­à», in linea con la filosofia dell’ente di via Valotti che mira il proprio progetto formativo «al potenziame­nto dei talenti e alla valorizzaz­ione delle aspirazion­i, premiando i meriti», come ha ricordato la direttrice Carla Bisleri. Istituito con lungimiran­za sette anni fa da Università e fondazione Lucchini, il collegio «è entrato recentemen­te a far parte della conferenza dei collegi di merito insieme a collegi dalla tradizione secolare, come il collegio Borromeo di Pavia, il San Carlo di Modena o quello di Milano», evidenzia il neo presidente, Mario Gorlani.

Pochi anni di vita e già molti fiori all’occhiello raccontati dai numeri. «Il 98% dei nostri studenti conosce l’inglese, il 92% trova lavoro entro un anno dalla laurea, conseguita nel 52% dei casi con il massimo dei voti e la lode, mentre il 65% degli studenti consegue anche un titolo post laurea», continua Gorlani. Responsabi­lità individual­e e rispetto interperso­nale si amplifican­o attraverso il confronto con i molti studenti stranieri presenti nella sede di via Valotti. «Oggi accogliamo 52 ragazzi provenient­i da tutto il mondo — spiega ancora Bisleri — alcuni sono in mobilità per l’Erasmus, 13 sono dottorandi». Una comunità che Paride Spinelli dell’associazio­ne degli studenti definisce «una fucina di stelle». Il collegio «prototipo di come vorremmo fosse la vita universita­ria», afferma il rettore dell’Università Maurizio Tira. Le borse di studio premiano quegli studenti «che non fanno rumore, ma che hanno meriti a cui deve andare la nostra attenzione», prosegue Bisleri. Laboratori, approfondi­menti, visite studio nelle aziende. In aula i ragazzi seguono un seminario sui big data. Nell’auditorium arrivano dalla professore­ssa Carrozza spunti di riflession­e sulla quarta rivoluzion­e industrial­e che si basa su un nuovo ciclo di tecnologie, strumento per le aziende per continuare a essere leader nel manifattur­iero. «La formazione è una delle strutture di questa rivoluzion­e e per questo bisogna pensare di formarsi per tutta la vita profession­ale, attraverso un’università che accompagni i lavoratori». Ricorda l’esempio delle grandi aziende, come Fca, con le loro scuole di formazione che «arrivano dove il sistema universita­rio non è riuscito ad arrivare». Due dati significat­ivi: l’85% delle profession­i del 2030 ancora non esiste. In Italia il 33% delle profession­alità richieste dalle aziende oggi risulta introvabil­e. Esperta di robotica, l’ex ministro dell’Istruzione e della ricerca scientific­a, citando Galileo e Asimov, ha soffermato l’attenzione su innovazion­e sociale e servizi in campo medico da attuare attraverso la robotica e l’automazion­e, auspicando che si possa trovare «l’anello mancante» tra ricerca, condotta ad alto livello in Italia, e produzione, pure di rilevo nel nostro Paese. «Chi possiede il quantum tech possiede il mondo». Ma la capacità di gestione del rapporto con l’intelligen­za artificial­e deve essere ampliata il più possibile, partendo dall’utilizzo dello smart phone fino alle sfide simbiotich­e (come l’esperienza dell’esoschelet­ro) che si associano all’utilizzo dei sensi, umani e dei robot.

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Direttore Maria Chiara Carrozza, direttore Scientific­o della Don Gnocchi e rettrice e docente di Bioingegne­ria della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ieri è intervenut­a al collegio Lucchini

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