Corriere della Sera (Brescia)

Gia, Angoli di classica per i primi 50 anni

- Fabio Larovere

Cinquant’anni di storia con lo sguardo giovane. La Gia — Giovani Interpreti Associati — di Brescia taglia l’importante traguardo e presenta una stagione che, accanto al tradiziona­le calendario di appuntamen­ti (sei quest’anno), amplia i propri orizzonti alle periferie cittadine con altri quattro concerti, e punta ancora di più sui giovani. Una bella notizia per una città come la nostra, orfana della Società dei Concerti, la più antica istituzion­e musicale bresciana, seguita per anzianità dal Festival Pianistico e, terza classifica­ta, proprio dalla Gia. «È un traguardo prestigios­o — ha detto ieri in Loggia il presidente Fabrizio Chiarini — che ci riempie di orgoglio e ci impone una ulteriore responsabi­lità per dare continuità al lavoro fatto in questi decenni». Il presidente ha anche ringraziat­o il suo predecesso­re Sergio Marengoni, e ha citato le novità più importanti di questa edizione: un concerto nel ridotto del Teatro Grande, con il ritorno della violoncell­ista croata Monika Leskovar (il 3 marzo alle 20,30, nella foto) che completa il ciclo delle opere per violoncell­o di Bach, iniziato lo scorso anno, e poi i quattro concerti in periferia. «Una richiesta giunta dall’amministra­zione» ha precisato il vicesindac­o Laura Castellett­i, che ha generato il calendario definito «Angoli di classica»: il 3 aprile Josef Edoardo Mossali nella sala Recalcati di Buffalora; Giorgio Lazzari, che il 10 nella sala di via Lottieri esegue le Variazioni Goldberg di Bach; Fulvio Capra e Cecilia Badini, clarinetto e pianoforte, il 17 nella Pieve di Urago Mella; il Trio Mila (Giovanni Piazzalung­a, pianoforte; Silvia Muscarà, violino; Federico Bianchetti, violoncell­o) chiude il 24 aprile alla Residenza Luzzago di Mompiano.

Il direttore artistico Massimilia­no Motterle è entrato nel merito del programma. Si comincia domenica 24 febbraio alle 18 in san Barnaba con l’ucraino Antonii Baryshevsk­yi, «considerat­o il più grande interprete pianistico di Olivier Messiaen» ha detto Motterle (e infatti nel programma, accanto a Beethoven, Skriabin e Schumann, ci sono due dei Vingt regards sur l’Enfant Jèsus). Il vincitore del premio Liszt Vitaly Pisarenko il 10 marzo presenta un programma tutto romantico, da Schumann e Chopin a Liszt e Brahms. La russa Anna Geniushene il 17 marzo «suona un programma alquanto eterogeneo — ha spiegato il direttore artistico —, tipico di chi frequenta ancora i concorsi, quindi Bach, Beethoven, Rachmanino­v, Ciaikovskj­i e Prokofiev». Il 24 marzo tocca a un duo di giovani italiani dalla carriera già luminosa: il violinista Gennaro Cardaropol­i («il più importante giovane violinista italiano» ha detto Motterle) e il pianista Alberto Ferro; nel programma spicca la Sonata in la maggiore di Cesar Franck. Chiude la rassegna lo stesso direttore artistico affiancato dal Quartetto Adorno il 24 marzo in San Barnaba, con Beethoven e Brahms. I biglietti costano 10 e 5 euro; gli abbonament­i 40 e 20; la prevendita è presso la libreria Tarantola, in città. Informazio­ni sul sito giabrescia.it.

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