Copertura in vetro per la Pinacoteca
Più spazio per i visitatori. Interventi per due milioni
Ieri, in commissione Urbanistica, è stata approvata la deroga che permetterà di realizzare una copertura in vetro e acciaio sopra il cortile interno della Pinacoteca Tosio Martinengo. Un rivestimento che permetterà di ampliare lo spazio per i visitatori e le mostre, ma che consentirà principalmente di proteggere gli affreschi trovati durante i lavori di recupero del museo.
In quel portico, sorretto da colonne ioniche di grande bellezza, hanno ripreso forma una serie di affreschi cinquecenteschi, nascosti per secoli: li hanno scoperti per caso durante i restauri della pinacoteca Tosio-Martinengo. E ora tutti, dalla Loggia alla Soprintendenza, vogliono proteggerli. È per questo motivo che ieri, in commissione Urbanistica, è stata approvata la deroga che permetterà di realizzare una copertura in vetro e acciaio. Un rivestimento che è prima di tutto una protezione per quegli intonaci, ma che consentirà anche di ricavare un’area tutta da vivere.
Oggi quel cortile è solo di passaggio, ma un domani potrebbe ampliare «la superficie da destinare all’accoglienza nelle fasi di ingresso, bigliettazione ed uscita». Si tratta di 302 metri quadrati, tra cortile e porticato. Con il restauro dei locali al piano terra si immagina già di adibire alcune stanze a mostre temporanee, capaci di ricevere opere anche da altre musei e attrarre più visitatori.
Ma, sempre al piano terra, negli intenti dell’amministrazione Del Bono e degli architetti che vi lavorano, la pinacoteca dovrebbe dotarsi di una caffetteria. L’idea è quella di sfruttare il portone sul lato est dell’edificio, che affaccia su via Martinengo da Barco, e far sì che il cortile interno – riparato da pioggia e caldo estivo – possa rappresentare una porta sulla città, indipendentemente dall’ingresso al museo. Si potrà entrare e pranzare al museo, senza visitare la collezione. Un’occasione in più, dato che la stessa caffetteria rientra nello step successivo del restauro. Da una parte c’è il completamento di quei locali del piano terra «attualmente a rustico» e la sistemazione del giardino storico nel lato est del palazzo (costo un milione di euro), cui aggiungere altri 1,1 milioni per la copertura del cortile in vetro e acciaio. Materiali che denotano «uno stile che è stato più volte usato in grandi musei del Nord Europa» fa notare Fabrizio Benzoni.
Un auspicio, il suo, perché la pinacoteca possa rilanciare l’immagine di Brescia città della cultura. Ma quella copertura in vetro avrà il suo peso: sono però già in corso dei lavori di «consolidamen- to delle fondazioni». Serviva infatti un rinforzo per il porticato. E ce n’è ancora più bisogno oggi, considerato il peso delle vetrate. C’è poi l’incognita della climatizzazione, come sollevato dai consiglieri della Lega: per evitare che in piena estate il cortile diventi un forno, la copertura dovrà essere progettata insieme ad un sistema di raffrescamento.
Per l’assessore all’Urbanistica, Michela Tiboni, la soluzione è che il futuro bando tenga in considerazione, nel punteggio, chi saprà garantire al meglio l’efficientamento energetico del cortile.