Le Radici dei C’mon Tigre tra jazz, hip hop e disco
Isuoni del Mediterraneo come punto di partenza di un’esplorazione sonora che passa per l’Africa e il Medio Oriente, fondendo il jazz con le ritmiche dell’hip hop, il funk, la disco anni 70. Ascoltare Racines — secondo album dei C’mon Tigre che sentiremo dal vivo domani alla Latteria Molloy (alle 22,15) — è un’esperienza ipnotica che trascina in un amalgama di contaminazioni, in equilibrio tra presente e passato. Non a caso il titolo del disco significa «radici»: «L’intento è di recuperare le nostre memorie musicali, ma con gli occhi di adesso, traslandole nel presente e, quindi, trasformandole», spiega uno dei componenti del collettivo guidato da due anconetani che preferiscono restare anonimi. «Negli anni 70-80 — ricorda — la zona dove siamo cresciuti è stata un punto di riferimento per la produzione di strumenti musicali da esportare. Questo ha portato al fiorire di un mercato che ci ha dato la possibilità di recuperare vecchi strumenti». È un percorso di ricerca, quello portato avanti dai C’mon Tigre, ma il risultato non è ostico: impreziosite da testi in inglese, tracce come Underground Lovers, su un’ossessione amorosa che sfocia nel dramma, e Behold The Man, con la voce robotica e un ritmo che cattura, sono una colonna sonora seducente. Alla Latteria i C’mon Tigre le proporranno con una formazione di sei elementi e una strumentazione che a macchine e synth uno per musicista - affiancherà vibrafono, corno, tromba, sax, chitarra, batteria. «Si tende a definirci sperimentali, ma Racines non è un album difficile, crediamo bastino pochi ascolti per immergersi nel mondo che abbiamo creato». Che quel mondo lo hanno fatto dialogare con una serie di artisti - dal pioniere della fotografia erotica Harri Peccinotti al pittore Gianluigi Toccafondo - per dar vita a un libro di immagini pubblicato con il disco e a tre video. Tra questi spicca quello dal sapore fantascientifico, realizzato con l’art director Sic Est per la succitata «Behold The Man»: una sorprendente indagine sul concetto di libertà.